L’Europa vuole Di Maio. Contro l’Italia. E noi abbozziamo?

Luigi Di Maio, memissima europa

E ti pareva che non ce lo chiedeva l’Europa: Luigi Di Maio veleggia verso la nomina – non sembra vero – come inviato Ue nel Golfo Persico. La comunicazione agli Stati membri porta la firma del cosiddetto alto commissario per la politica estera, Borrell. Che dice: “È la proposta più prestigiosa”. Stanno messi male, mi sa.

Una nomina – non ancora formalizzata – che è un frontale diretto al nostro Paese. Perché, giurano dal governo più o meno direttamente, “noi non c’entriamo niente”. E allora come si sono permessi di nominare un italiano in quell’importante incarico?

L’Europa ama Di Maio

L’ipocrisia regna a sinistra. Fassino (Pd) parla tutto contento “di incarico strategico e di grande responsabilità”. Persino gli ex terzopolisti si uniscono su una scelta indigeribile. Rosato (renziano): “Delegato italiano buona notizia per Paese”; Ruffino (Azione): “Riconoscimento per Italia”.

In pratica, se l’Europa dispone per un italiano di nome Di Maio a condizione che non sia scelto dal nostro governo, tutti noi dovremmo far festa e darci alla pazza gioia.

Nulla di più sbagliato, a leggere le reazioni della maggioranza di centrodestra che fino a prova contraria governa l’Italia. La Lega è furiosa, lo testimoniano una serie di dichiarazioni a raffica che fanno capire quanto sia inquieto il partito di Salvini di fronte ad una scelta sbalorditiva della Ue.

E anche Gasparri, di Forza Italia – il partito che esprime il ministro degli Esteri – è contro “un’ipotesi assurda e vergognosa”, con un linguaggio non esattamente felpato. Lo stesso Tajani non è certo entusiasta anche se dice che la nomina è legittima. Che bello!

E noi dobbiamo ingoiarcelo?

Gli europarlamentari di Fratelli d’Italia assicurano che la scelta non è “avallata dal governo Meloni”. E quindi, ora che succede, ce la teniamo? La provocazione di Borrell – perché di questo si tratta – può essere liquidata con qualche dichiarazione e poi passa la festa?

Su tutto, brilla uno che di politica se ne intende, Clemente Mastella: “Se Borrell ha nominato Di Maio, di intesa col governo italiano, allora non si pone nessun problema politico. Viceversa, è una grave scorrettezza e l’Europa dà l’idea di un fregarsene dell’Italia a prescindere. Non mi pare serio e temo che questo aumenterà il contenzioso tra l’ Italia e l’ Europa a scapito della unità europea. Ed è Di Maio davvero la persona giusta per quella area importante ma difficile?”

Tocca pure dare ragione a Mastella….