“A Roma la proposta Salvini sulla sanatoria edilizia”
E se fosse proprio Roma la città a cogliere maggiori opportunità della proposta lanciata da Matteo Salvini? Le urla isteriche di una sinistra isterica sull’idea di una sanatoria per le piccole irregolarità edilizia non devono frenare l’ipotesi formulata dal leader della Lega.
A farsene promotore in Campidoglio, con una scelta di tempo azzeccata, è proprio il capogruppo del Carroccio Fabrizio Santori che sottolinea che proprio Roma “ha bisogno di essere liberata da lacci e lacciuoli”.
Santori: “A Roma serve la proposta Salvini”
Nota Santori: “Gli uffici urbanistici di Roma Capitale, dove sono avvenute addirittura delle risse per il caos che regna sovrano e incontrastato da anni, sono intasati di pratiche di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche”.
Sarebbe ragionevole “andare concretamente a verificare quanto avvenuto con criteri stringenti ma efficaci, sanare, far tornare ai cittadini la disponibilità piena del proprio bene e incassare denaro utile per far ripartire una Capitale allo sbando” aggiunge Santori.
E la Lega presenterà una mozione in Assemblea Capitolina per sostenere la proposta di Salvini.
“Gualtieri dovrebbe sapere come lavorano gli uffici urbanistici”
Le parole del capogruppo leghista sono mette: “Il sindaco Gualtieri sa benissimo che i lavoratori degli uffici urbanistici sono allo stremo, i sindacati protestano inascoltati, l’ufficio condono, riaperto senza nessuna verifica e programmazione del lavoro da pochi mesi, è allo sfascio, le procedure sono lente, la piattaforma non funziona e le pratiche bloccate sono migliaia”.
E pizzica lo stesso Pd che strilla a Roma mentre a Milano acconsente: “Il primo cittadino si adegui a quanto già fatto dal Pd della Regione Lombardia che ha approvato la proposta e si proceda con spirito di buon senso indicando le priorità per lo sviluppo della Capitale in vista del Giubileo anche sulle altre tematiche per salvaguardare la proprietà immobiliare”.
Il messaggio è che non si deve fare demagogia. Ma consentire ai cittadini di trovare le condizioni per non sentirsi trattare come evasori delle leggi.