Facoltà di Medicina, cosa cambia dal 2025?
Addio test d’ingresso per la Facoltà di Medicina, ma non aspettatevi un libero accesso senza limiti: a partire dall’anno accademico 2025-2026, il test a crocette sarà sostituito da un nuovo sistema. La proposta, presentata in Senato dai presidenti delle commissioni Istruzione e Sanità, Roberto Marti e Francesco Zaffini, segna un cambiamento importante: chi vorrà iscriversi a Medicina potrà farlo liberamente per il primo semestre. Ma c’è un “però”. La selezione ci sarà ancora, anche se si baserà sul rendimento degli esami.
Facoltà di Medicina: come funzionerà dal 2025? Prove semestrali al posto del test
In pratica, l’accesso sarà aperto per i primi sei mesi, durante i quali tutti potranno frequentare le lezioni e sostenere gli esami. Ma attenzione: al termine del semestre, solo chi avrà superato tutte le prove richieste potrà proseguire. La valutazione non sarà immediata, ma si baserà sui risultati conseguiti. Saranno questi a determinare la graduatoria nazionale che stabilirà chi potrà continuare il percorso di studi.
E se non si supera il semestre? Seconda chance senza perdere l’anno
Chi non riuscirà a mantenere i voti necessari nel primo semestre non dovrà disperare. Potrà utilizzare i crediti formativi acquisiti per iscriversi ad altri corsi di laurea, senza perdere un anno accademico. Una sorta di “piano B” che consente di cambiare rotta senza restare bloccati. Il governo sta lavorando affinché questo sistema entri in vigore già dal 2025-2026 e, oltre a Medicina, coinvolgerà anche Odontoiatria, protesi dentaria e Medicina veterinaria.
Il nuovo modello è già stato approvato dalla Commissione Istruzione del Senato e attende ora il passaggio alla Camera. Secondo Francesco Zaffini, l’eliminazione del test d’ingresso “schizofrenico” darà finalmente respiro agli studenti, spostando l’attenzione sul vero merito: i voti negli esami.
Un numero chiuso più flessibile
Quindi, il numero chiuso resta, ma sarà diverso. Non più un blocco iniziale, bensì un filtro basato su meriti accademici reali. I posti disponibili aumenteranno a 25mila, contro i circa 20mila di oggi, per garantire a più studenti una possibilità concreta.