False licenze NCC, nei guai cooperative di Roma e Fiumicino

È stato scoperto e sgominato dalla Polizia di Stato in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Fiumicino un vasto giro di truffe. Riconducibili a decine di licenze NCC false. Con le quali 35 vetture immatricolate per il noleggio erano state messe in strada. Guidate da una trentina di autisti abusivi, perfettamente consapevoli e complici dell’imbroglio. Così adesso sette cooperative, delle quali sei di Fiumicino ed una di Roma dovranno rispondere di diversi reati. Tra i quali falso e ricettazione, secondo quanto rilevato dagli inquirenti. Perché per avere le vetture immatricolate e le licenze apparentemente in regola ma in realtà contraffatte c’era un prezzo. E le ‘vittime’ consenzienti dovevano versare circa 500 euro al mese. Così il pacchetto completo per esercitare abusivamente la professione di noleggiatore era servito.

Il tutto sarebbe avvenuto tra le aree dei Castelli romani, il comune di Ladispoli e Fiumicino. Ma rimane il mistero di come sia stato possibile immatricolare tutte queste auto esibendo licenze false. E sul perché evidentemente non siano stati fatti i controlli approfonditi prescritti dalla legge.

Decine di auto immatricolate per il noleggio con conducente e licenze contraffatte. Giro illegale sgominato grazie al blitz della Polizia

Non si sarebbe trattato di un caso isolato. Ma di un vero e proprio racket. Perché i numeri che emergono dall’indagine condotta da Polizia di Stato e Polizia di Frontiera non lasciano spazio a dubbi. Almeno 35 carte di circolazione abbinate a una trentina di licenze contraffatte sarebbero state abbinate ad altrettante vetture. Messe in strada per offrire un servizio di NCC ai turisti che sbarcano a Fiumicino. Tutto abusivo ovviamente. Autisti compresi.

Ma alla motorizzazione chi doveva controllare dormiva?

Nei guai sarebbero finite anche le cooperative di noleggio coinvolte nella truffa. Almeno sette, secondo le risultanze degli inquirenti. Delle quali una con sede a Roma, e sei a Fiumicino. Adesso i titolari dovranno rispondere di reati gravi, anche di riciclaggio. Perché sarebbe stato previsto un prezzo da pagare per l’esercizio abusivo della professione. Con tanto di macchina, targhetta apposta di fianco alla targa e licenza ‘taroccata’.

Infine, rimane un altro interrogativo. Possibile che di fronte a tutta questa mole di documenti falsi, nessuno alla motorizzazione abbia avuto dei dubbi? O fatto dei controlli più accurati? E anche quest’ultimo aspetto della vicenda, adesso sarebbe insieme agli altri al vaglio delle Forze dell’Ordine.

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