Fascicolo Sanitario Elettronico: record nel Lazio, si usa al 100%

Fascicolo sanitario elettronico

C’è anche il Lazio fra le 11 regioni dove il Fascicolo Sanitario Elettronico viene utilizzato al 100%. A certificarlo è un report della Fondazione Gimbe, nel quale vengono divulgati anche altri dati relativi a questo servizio e a come migliorarlo in futuro.

I dati del report e cosa vedono i cittadini nel Fascicolo Sanitario Elettronico 

È un intervento del presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta al 19° Forum Risk Management in corso ad Arezzo a fotografare la situazione sull’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico in tutta Italia. Nello specifico il Lazioè l’unica regione in Italia ad includere nel Fse tutti i documenti previsti dal decreto del ministero della Salute del 7 settembre 2023 che ha definito i contenuti del Fse 2.0. I cittadini infatti possono accedere a 7 tipi di documenti come lettere di dimissione ospedaliera, verbali di pronto soccorso, prescrizioni farmaceutiche e specialistiche e referti di laboratorio, di radiologia e di specialistica ambulatoriale, ripercorrendo così la loro storia sanitaria. Le altre regioni invece, hanno vari livelli di completezza che variano dal 94% del Piemonte al 63% di Marche e Puglia. 

Le differenze di utilizzo dei medici specialisti e il futuro del FSE

Numeri alti e differenze da regione a regione per quanto riguarda invece la consultazione del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte dei medici che esercitano la loro professione negli ospedali. Nello specifico il 76% utilizza il servizio con territori che vedono una percentuale di utilizzo del 100%, come ad esempio Lombardia e Molise, fino allo 0% della Liguria. I dati sono aggiornati allo scorso 31 agosto e solo il 59% dei medici ospedalieri del Lazio utilizza il servizio. Queste disparità rientrano tra gli obiettivi da colmare nel 2025 e, sempre per il prossimo anno, è previsto l’inserimento di una novità: la dematerializzazione della ricetta bianca che la Fondazione Gimbe definisce “un’importante innovazione è destinata a incrementare ulteriormente l’uso del Fse”, perché “anche le prescrizioni non a carico del Servizio sanitario nazionale saranno disponibili in formato elettronico e gestibili direttamente attraverso il Fse”. Secondo Cartabellotta infatti, si tratta di “un significativo passo avanti verso una sanità sempre più digitale e integrata”. 

La soddisfazione del presidente del Lazio Rocca

Non poteva che essere contento di quanto emerso dal report della Fondazione Gimbe il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca che in un comunicato stampa parla di “grande soddisfazione” per questo risultato. “Siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare – ha aggiunto lo stesso Rocca – ma é chiaro a tutti che da un anno e mezzo abbiamo riportato al centro una visione che ha messo nuovamente il cittadino al primo posto”. Il Governatore della Pisana poi spiega che occorre aumentare “il consenso dei cittadini alla consultazione dei propri dati da parte del personale sanitario. Stiamo lavorando molto anche in questa direzione, usando modelli di comunicazione che vedono la collaborazione di tutti gli attori del servizio sanitario regionale. In qualsiasi parte del mondo ci si trovi attraverso l’FSE si può risalire alla storia clinica del paziente, così da potergli garantire le cure più appropriate”. “Inoltre – conclude Rocca – la digitalizzazione che il Fascicolo immette nel Servizio Sanitario Regionale consentirà di poter effettuare tanti servizi che si inseriscono nel programma di snellimento burocratico che stiamo portando avanti”.