Un’altra perla di Fedez: nel suo mirino carabinieri e chi prega
Fedez deve spiegare a noi ignoranti perché ce l’ha pure con i carabinieri. Confesso di non avere grande dimestichezza con la sua “arte”. Libero lui di cantare quello che vuole, ma non insegni ad altri il rispetto delle persone. Perché non è così titolato a salire in cattedra.
Lasciamo stare come trattò Tiziano Ferro quando fece outing. Il cantante dichiarò pubblicamente la sua omosessualità e Fedez gliene disse davvero tante in musica.
Fedez odia pure i carabinieri
Ma ormai lo sanno tutti. Quel che invece non ricordavamo era una sua canzonetta, una filastrocca, una lagna particolare. Ci piacerebbe sapere da Fedez perché cantava “Carabinieri e militari, Io li chiamo infami, Tutti quei figli di cani, Tu come li chiami”.
Unica “attenuante” per questi tempi di pensiero debole, li paragonava persino ai soliti politici, ed è il bersaglio facile. Ma i carabinieri, in coppia con i militari, indicati come nemici, infami, è qualcosa che andrebbe spiegato. Perché è un linguaggio violento, terroristico, non degno di chi si erge a vittima della censura.
Figli di cane? Lo stabilisce Fedez a bordo della sua Lamborghini? “E noi per mezza canna ci spediscono in questura”, si lamenta l’artista piagnucolone. Vuoi una medaglia se ti droghi?
E’ davvero difficile immaginare un idolo che vomita tanto odio nella sua musica.
E livore contro chi prega
Livore contro tutti, persino con chi ha fede religiosa, “a messa parlare con il nulla”. Che sarebbe Nostro Signore, un altro da mettere alla berlina, probabilmente. E ancora: “Quando il papa è morto anche io ho pianto. Perché sapevo che ce ne sarebbe stato un altro”.
E vuole spiegare a tutti noi come vanno le cose di questo mondo. Dovrebbe scusarsi con tutti quelli che ha offeso, Fedez. No, non con i politici, che odia indistintamente, persino quello che lo leccano per le sue sparate.
Ma colpendo carabinieri e religione vuole ridicolizzare un popolo. E questo non può permetterselo neppure Fedez.