Femministe in azione a piazza di Spagna: blitz con la vernice rossa sulla scalinata
Per combattere la violenza sulle donne, hanno violentato uno dei monumenti più belli del mondo: la scalinata di Trinità de’ Monti a piazza di Spagna. Le femministe di Bruciamo tutto hanno preso secchi di vernice rossa e li hanno rovesciati sugli scalini, creando il red carpet della vergogna.
Gesto ignobile
Un gesto ignobile che più che combattere la violenza di genere aumenta l’odio verso questi ultrà dell’attivismo. Disobbedienza civile? Di civile cosa ha? Difficile capirlo, fatto sta che ora i tecnici della Sovrintendenza stanno cercando di capire l’entità del danno e hanno predisposto un intervento d’urgenza perché il travertino assorbe i liquidi anche se atossici e rischia di venir danneggiato irreparabilmente
La rivendicazione
Il movimento Bruciamo Tutto spiega di aver compiuto ”un’azione di disobbedienza civile non violenta in Piazza di Spagna, a Roma”. ”L’azione ha inizio alle 10.06 di mattina. Sei attivistə arrivano in Piazza di Spagna sulla parte alta delle scale, quattro di loro si fermano a quell’altezza. Una di queste urla, attirando l’attenzione sull’azione, un altrə attivista, nel frattempo, srotola lo striscione di Bruciamo Tutto e lo striscione con la data del prossimo incontro – si legge nella nota del movimento – Le altre due, insieme all’altra coppia collocata più in basso sulla scalinata, versano del colore rosso per bambinə a cascata sulle scale. Questa stessa coppia sparge sulla scalinata fogli di carta con sopra i nomi delle vittime di femminicidio in Italia da Giulia Cecchettin a oggi. Mentre il colore cola giù per le scale, le attivistə ci si sporcano le mani e spargono le impronte sui lati della scalinata. Intanto due attiviste pronunciano le dichiarazioni riportate nel seguente paragrafo. Alle ore 10.36 arrivano le forze dell’ordine che portano in commissariato tutte lə attiviste coinvolte”.
Le donne uccise dopo la Cecchettin
“Quaranta persone socializzate come donne sono state uccise dopo Giulia Cecchettin, ma ce ne sono molte di più che ogni giorno subiscono violenza e abusi a causa del loro genere – ha dichiarato Anna durante l’azione – Questo è il loro sangue: una strage che la società si rifiuta di vedere, che resta sempre nascosta e accettata, come fosse normale morire per mano del proprio marito, partner, figlio”.
La follia
“Elena Cecchettin ha detto: per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto – ha aggiunto Manuela – Siamo qua per questo: siamo Bruciamo Tutto. Siamo qua per urlare il nostro dolore e rendere visibile il problema. Il nostro governo non agisce davanti a queste tragedie. Chiamiamo, quindi, tutte le realtà transfemministe e queer il 6 luglio per creare una coalizione e chiedere insieme al governo un reddito di liberazione per le persone che subiscono violenza di genere”.