Ferragni, che lagna da Fazio: “Mi sento vittima, ho fatto tutto in buona fede”
Chiara Ferragni, indagata per truffa aggravata per il Pandoro gate, in piena crisi con Fedez, ha dato la sua versione questa sera a Che tempo che fa, intervistata (si fa per dire) da Fabio Fazio.
“Ho subito una gogna mediatica, avevo il terrore di uscire di casa, mi sentivo accerchiata invece ho trovato persone fantastiche, uscire nel mondo reale mi è servito tantissimo”, ha detto nel salotto tv della Nove.
Sulla crisi con Fedez, ha raccontato: “Io e Federico ci sentiamo, siamo due persone adulte che si vogliono bene, non è che da un giorno all’altro non ci si sente più. E’ un periodo di crisi ne abbiamo avute anche in passato ma questa è una crisi un po’ più forte. Adesso la priorità per entrambi sono i figli”.
Che il suo privato fosse anche il suo pubblico è stata una scelta di partenza, gestirne le situazioni di emergenza è un mestiere che si impara, evidentemente a fatica. “Non è una strategia, è assurdo anche pensarlo”, ha risposto a Fazio che le riportava i rumors secondo cui il crac dei Ferragnez sarebbe una gigantesca fake per distrarre delle vicende giudiziarie. “Siamo stati una coppia molto social, io ho il mio racconto personale da 16 anni e Federico un percorso simile a me. Non puoi chiedere privacy perchè entrambi rinunciato a privacy, una scelta, a noi ci andava così, io penso continuero così perchè se sono chi sono è dovuto alla scelta di raccontare me stessa”, ha detto Ferragni.
Sulla vicenda giudiziaria – è indagata per truffa aggravata nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano con al centro il caso del pandoro prodotto dall’azienda piemontese Balocco, con l’ipotesi, costata all’imprenditrice digitale la multa da un milione di euro da parte dell’Antitrust, per la quale ha depositato ricorso al Tar del Lazio – di aver lasciato intendere che, acquistando il pandoro, si sarebbe sostenuta la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario – Ferragni ha ribadito il suo essere “in buona fede”. “Le cose potevano essere fatte meglio, sicuramente ma pensavo di aver fatto in totale buona fede operazioni di beneficenza”.