Ferrovia Roma Nord, il disastro continua: dossier “choc” dei pendolari
Sempre e solo continui disagi per i pendolari della ferrovia Roma Nord con mezzi sostitutivi attivati in ritardo ed una SS3 Flaminia sempre bloccata dal traffico. La situazione per i pendolari della ferrovia continua a essere drammatica, con ritardi e soppressioni che si accumulano. I lavori alla stazione di Acqua Acetosa e l’interruzione della tratta tra Vignanello e Corchiano a causa di maltempo aggravano ulteriormente i disagi. Nonostante le promesse sul raddoppio della tratta Riano-Morlupo, con l’inizio lavori previsto per il primo trimestre 2025, ci sono ancora molte incognite legate a autorizzazioni e espropri.
Bus Cotral insufficienti e viabilità del quadrante compromessa
Cotral ha annunciato un servizio di navette per sostituire le corse soppresse, ma tre bus per ogni corsa in orario di punta per i pendolari sembrano “insufficienti”. La viabilità della SS3 Flaminia è già compromessa e l’aggiunta di traffico da bus sostitutivi non aiuterà.
Mancanza di sistema di segnalamento moderno
Inoltre, la mancanza di un sistema di segnalamento moderno continua a penalizzare la linea. La recente pubblicazione di una gara per lavori di manutenzione sui sistemi di segnalamento è un passo, ma ci vorrà tempo per vedere risultati concreti. Anche la questione dei train stop per i treni Alstom, necessari per l’utilizzo della tratta urbana, rimane in sospeso.
Disservizi continui
Da troppi anni la ferrovia ex-concessa Roma-Viterbo vede i suoi pendolari vittime di continui e ripetuti disservizi, causati anche dalle condizioni del materiale rotabile e dell’infrastruttura. Ma ancora molto tempo dovrà passare per poter vedere qualcosa di concreto realizzarsi sia per la burocrazia sia per i tempi di realizzazione. Sono passati ormai oltre 15 anni di promesse senza alcuna realizzazione concreta di investimento infrastrutturale.
Pendolari: “Continuo peggioramento del servizio”
Purtroppo si assiste ad un continuo peggioramento del servizio che vede in questi nove mesi del 2024 un numero di soppressioni e ritardi. Oltre a queste, l’informativa all’utenza è sempre più carente e le sorprese (ritardi e cancellazioni) sono, come al solito, sempre dietro l’angolo e l’utenza le scopre sulla propria pelle presso le stazioni e all’ultimo minuto.
Dati allarmanti
I dati relativi a soppressioni e ritardi sono allarmanti: oltre 4.600 corse soppresse nei primi nove mesi del 2024, con ritardi totali che superano i 50mila minuti. La situazione è insostenibile e rischia di portare a una diminuzione dei pendolari, costretti a considerare alternative come l’auto. Entrando nel dettaglio sono 3.902 soppressioni di corse urbane complessive pari al 9,2% del totale delle corse da erogare nel periodo; mentre la linea extraurbana, da Flaminio sino a Viterbo con lo scalo tecnico a Catalano, registra 731 soppressioni. I ritardi continuano ad essere veramente eclatanti ed in particolare si rileva nel periodo Gennaio-Settembre 9.388 corse complessive in ritardo che registrano ben 50.914 minuti di ritardo nei primi sei mesi dell’anno; 8.550 le corse urbane in ritardo con ben 39.523 minuti di ritardo; 1.987 le corse extraurbane in ritardo con 18.646 minuti di ritardo.
Una vera e propria agonia
Una vera agonia per i pendolari che, quando sono costretti a prendere le navette sostitutive per la tratta extraurbana (ammesso che siano disponibili), spesso si trovano di fronte a lunghe attese alla stazione di Montebello. Con questo tipo di servizio non potremo che assistere ad una continua diminuzione di pendolari che usufruiranno dei treni scegliendo la macchina come unica alternativa per recarsi in città per lavoro e/o studio.
A Settembre 129 soppressioni nella linea extraurbana
Veniamo ora all’analisi dei risultati del solo mese di settembre. La linea extraurbana ha registrato 129 soppressioni (pari al 13,2% delle corse erogate) di cui 19 corse senza bus sostitutivi di cui 8 da Catalano verso Flaminio, e 295 corse in ritardo per complessivi 3.693 minuti (parliamo del 30,2% delle corse erogate) con un picco di 59 minuti il 10 settembre per la corsa delle 16:20 da Montebello per Catalano, oltre alla corsa del 4 settembre con 45 minuti di ritardo delle ore 5:40 da Catalano per Flaminio;
Le corse soppresse della linea urbana
La linea urbana ha invece registrato 470 corse soppresse (pari anche qui al 10,2% di quanto erogato), con 854 corse in ritardo per 3.562 minuti (il 18,5% delle corse erogate) con picchi di 22 minuti per la corsa delle ore 08:40 del 18 settembre in partenza da Flaminio per Montebello, 20 minuti per la corsa delle 06:45 Flaminio-Montebello del 26 settembre.
Appello dei pendolari: “Pellegrini non venite!“
Il Comitato Pendolari Roma Nord ha lanciato un appello in vista del Giubileo, esprimendo preoccupazioni sul fatto che Roma potrebbe diventare inaccessibile. “Caro Pellegrino scappa dal Giubileo!”. E’ l’appello o grido d’allarme del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, scritto in una lettera, a chiunque stia pianificando di recarsi a Roma per il Giubileo del 2025. Una lettera, che non è altro che un forte messaggio verso i milioni di turisti che dovranno arrivare tra pochi mesi che dipinge un quadro molto critico delle infrastrutture di trasporto della città, specialmente della linea ferroviaria Roma Nord, gestita da Cotral e Astral, descrivendo una situazione che potrebbe trasformare il pellegrinaggio in un incubo logistico.
“Ti faranno pagare pure l’aria che respiri”
Il comitato sottolinea come l’aumento dei prezzi dei biglietti, unito alla scarsa qualità del servizio, diventerà un peso economico per i pellegrini e i turisti. “Ti faranno pagare pure l’aria che respiri” , scrivono nella missiva. Con le biglietterie chiuse, acquistare un biglietto diventerà un’impresa, costringendo i viaggiatori a cercare una tabaccheria o un bar spesso a chilometri di distanza dalle stazioni. Inoltre, con tornelli fuori uso e una gestione inefficiente, i treni sembrano più simili a diligenze del vecchio West.
“In alcune stazioni siamo rimasti nel 1900“
“Caro pellegrino, Roma non è pronta per gestire i periodi di pace – commentano i pendolari con toni sarcatico – figuriamoci quelli di emergenza come può essere un evento di grande portata come il Giubileo!. La cosa buona è che probabilmente non pagherai il biglietto del treno perché molti tornelli sono fuori uso e in alcune stazioni non ci sono proprio: entri e sali come nelle diligenze del far west, perché è all’anno 1900 che siamo rimasti, anzi al 1932 per essere precisi, l’anno di attivazione della linea”.
Garantire un servizio ferroviario efficiente e affidabile
“È fondamentale – concludono – che le autorità agiscano rapidamente per affrontare queste problematiche e garantire un servizio ferroviario efficiente e affidabile“.