Festa della Liberazione a Roma tra slogan contro la guerra e tensioni: bruciate bandiere Nato e Ue

FOTO: 25 Aprile Roma

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La Festa della Liberazione, a Roma, si è svolta come da tradizione con cortei, striscioni e commemorazioni, ma non sono mancati momenti di forte tensione e gesti provocatori. Durante una delle manifestazioni organizzate nella Capitale, diverse immagini di esponenti politici di spicco – tra cui la premier Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il deputato di AVS Nicola Fratoianni – sono state esposte imbrattate di vernice, in un gesto chiaramente volto a esprimere dissenso politico.

Atti di contestazione

Nel corso del corteo, che ha visto la partecipazione di sigle come Usb, Arci e Potere al Popolo, si sono registrati atti di contestazione anche verso le istituzioni internazionali: è stata incendiata una bandiera della Nato e, in un secondo momento, alcuni manifestanti hanno dato fuoco a bandiere dell’Unione Europea.

La manifestazione si è snodata dietro lo striscione con la scritta “Resistere alla guerra e al genocidio”, facendo tappa finale a Porta San Paolo, dove è stata deposta una corona con la scritta: “Contro riarmo e genocidio, l’antifascismo è anche antisionismo”.

“Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza”

Tra gli slogan scanditi dai partecipanti, in particolare dagli studenti, è risuonato più volte “Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza”, ribadendo una visione militante e attualizzata della memoria storica della Liberazione.

Tensione in via Ostiense

Ma non sono mancati momenti di frizione tra i diversi gruppi presenti. In via Ostiense, all’altezza del ponte Spizzichino, si è verificato un acceso diverbio tra i militanti di Cambiare Rotta e Potere al Popolo da una parte, e alcuni rappresentanti dell’Anpi dall’altra. Come da programma, i due cortei si sono poi divisi: l’Anpi si è diretta verso Parco Schuster, mentre gli studenti e i gruppi più radicali hanno proseguito verso piazza San Paolo.

“Guerrafondai, fuori il Pd dal corteo”

Durante la seconda parte della manifestazione, si sono ripetute le proteste contro l’establishment politico e militare occidentale. “Guerrafondai, fuori il Pd dal corteo”, hanno urlato alcuni studenti prima di bruciare un’altra bandiera della Nato, segno di un clima teso e polarizzato che ha accompagnato buona parte della giornata.

La celebrazione del 25 aprile a Roma, pur mantenendo vivo il ricordo della Liberazione dal nazifascismo, si è quindi trasformata anche in un palcoscenico per rivendicazioni contemporanee contro il militarismo, le politiche europee e la gestione internazionale dei conflitti. Un messaggio che ha acceso il dibattito pubblico e politico proprio nel giorno in cui l’unità e la memoria storica dovrebbero essere al centro della scena.

FOTO: 25 Aprile Roma