A Firenze inseguono un “colpevole”: Silvio Berlusconi

Silvio berlusconi firenze

Silvio Berlusconi purtroppo è morto, ma non per la Procura di Firenze. Perché si continua a insistere sulla pista stragista trent’anni dopo e pare davvero incredibile.

Siamo arrivati al punto che si prosegue con questa telenovela. Infatti investigatori della Dia di Firenze e di Milano hanno perquisito l’abitazione e gli uffici milanesi dell’ex senatore Marcello Dell’Utri nell’ambito dell’inchiesta sui mandanti delle stragi di mafia del 1993, come casualmente rivelato dal quotidiano la Repubblica, e hanno sequestrato elementi “utili alle indagini”.

A Firenze contro Silvio Berlusconi

Per l’indagato è stato fissato un interrogatorio a Firenze il prossimo 18 luglio. Dell’Utri, che ha già scontato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, è indagato proprio dalla procura di Firenze. Avrebbe istigato e sollecitato i boss Filippo e Giuseppe Graviano “ad organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Silvio Berlusconi”. C’è da chiedersi che dicono…

Già questo dovrebbe essere sufficiente per dire basta. L’affermazione di Berlusconi nel ’94 fu per un autentico moto di rivolta democratica e popolare, da nord a sud dell’Italia. Altro che mafia. E non si capisce che cosa possa suffragare un tesi tanto rivoltante.

Nel ‘94 si affermò una rivoluzione

Si veniva dall’Italia di Tangentopoli e non c’era certo bisogno di Cosa nostra per far vincere le elezioni a quell’alleanza antisistema composta da Forza Italia, Lega e Msi. Lo si dimentica troppo spesso.

Per questo è costretto a reagire con indignazione l’avvocato di Silvio Berlusconi, Giorgio Perroni. Che è netto: “Repubblica (…) dà per acclarato un inesistente e infamante ‘accordo stragista’ tra Cosa Nostra e Dell’Utri, un’intesa che avrebbe visto il coinvolgimento, del tutto assurdo, di Silvio Berlusconi. In questo modo – secondo Perroni – Repubblica assevera irresponsabilmente un’ipotesi giudiziaria, insieme irreale e surreale. Tale ipotesi nel corso del tempo si è sempre inequivocabilmente dimostrata priva di qualsivoglia fondamento, ed è stata smentita dall’accertamento dei fatti che ha originato plurime archiviazioni”.

Ma la demonizzazione continua. E lo fa notare anche Matteo Renzi: La Procura di Firenze guidata da Luca Turco sostiene che le stragi di mafia del 1993 fossero finalizzare a sostenere Silvio Berlusconi. Siamo oltre il ridicolo. Sì, è ora di smetterla.