Fisioterapista uccisa a Roma, l’assassino: ‘Che ci faccio con il fucile?’

Omicidio Manuela Petrangeli

Era ubriaco. Forse aveva deciso di bere per dare forza alla sua voglia di uccidere. Oppure, al contrario, è stato l’alcol a fomentare la sua follia. Perché lui, Gianluca Molinaro, l’ex compagno di Manuela Petrangeli, la fisioterapista di 51 anni uccisa a colpi di fucile nel pomeriggio di ieri, intorno alle 14, in via degli Orseolo, all’altezza del civico 36, è andato a cercare la donna di cui era ossessionato con quell’arma, un fucile a canne mozze, nell’auto.

E quando Manuela è uscita da Villa Sandra, dove lavorava a Roma in zona Portuense, e si è incamminata a piedi, lui le si è affiancato con la sua Smart. È stata una questione di pochi attimi ed è finito tutto. I testimoni raccontano di aver sentito due esplosioni. Nel quartiere ci si chiedeva cosa fosse stato. Poi i residenti hanno visto passare l’ambulanza e i carabinieri. E hanno scoperto che era morta l’infermiera, per mano del suo ex, che nel frattempo era inizialmente scappato.

La telefonata all’altra ex compagna

L’uomo, dopo l’omicidio, ha chiamato un’altra sua ex compagna, Debora, con cui aveva rotto i rapporti circa tre anni fa. La donna racconta ad Adnkronos la telefonata, dicendo che Molinaro, 53 anni, è palesemente ubriaco, parla in modo biascicato e minaccia il suicidio. Ma la donna non crede assolutamente che il 53enne voglia veramente suicidarsi.

Lo conosce bene, con lui ci ha fatto una figlia. E, quando il telefono ha squillato, la donna aveva pensato che Molinaro, che è un Oss e e lavora nel centro di riabilitazione Don Guanella, che avesse avuto una discussione con la figlia.

Già denunciato per maltrattamenti

Debora rivela che anche lei ha denunciato in passato Gianluca Molinaro per maltrattamenti. La picchiava e per questo fu arrestato, ma dopo due mesi di carcere era di nuovo fuori grazie a dei percorsi di riabilitazione. Che evidentemente non hanno avuto effetto. L’uomo ha precedenti per stalking, oltre alla  denuncia per maltrattamenti da parte di Debora. Ma non risultano denunce fatte da Manuela.

“Mi ha detto quello che aveva fatto”, ha raccontato all’Adnkronos Debora, che inizialmente non riusciva a crederci. Appena si è resa conto che non si trattava di uno scherzo, la donna gli detto di recarsi dai carabinieri, perché sarebbe stata la cosa migliore. “Gli ho detto che sarei andata a trovarlo con nostra figlia, ma ovviamente non lo pensavo. Non so come ho fatto a convincerlo. Quando è arrivato dai carabinieri mi ha chiesto ‘Che ci faccio col fucile?’ Voleva portarselo appresso”.