Droga a fiumi a Roma. Ma la Raggi è impegnata con i nomi delle stazioni della metro
Fine settimana stupefacente nella Capitale e dintorni. Nella città dove il sindaco Virginia Raggi si diletta a cambiare nome alle fermate della metropolitana per intitolarle ai partigiani, la droga circola a fiumi.. E il governatore del Lazio Nicola Zingaretti nel frattempo non ha di meglio da fare che bacchettare Salvini al Senato senza mascherina. Tredici le persone arrestate, 375 grammi di sostanze stupefacenti, tra cocaina, hashish e marijuana sequestrati. E più di seimila euro in contanti.
Questo il bilancio del weekend di fuoco, e non solo per le temperature roventi, degli uomini delle Forze dell’Ordine. Con lo spaccio che tocca tutti i quartieri.
Africano di 25 anni adescava i passanti per vendere la roba. Altri casi di spaccio in tutta la Capitale
Un africano di 25 anni che adescava i passanti tentando di piazzare la roba è stato fermato dagli uomini del commissariato Viminale. Che hanno faticato non poco a trattenerlo. Marijuana e contanti di dubbia provenienza nelle tasche del pusher. Che è stato denunciato per detenzione, spaccio e lesioni a pubblico ufficiale.
Ma non si tratta di un caso isolato. Infatti due ragazzi giovanissimi di appena 18 e 19 anni sono stati fermati dagli agenti del Nuovo Casilina. Lui brasiliano e lei romana. Tossicodipendenti e già spacciatori noti alla Polizia. Con il conseguente sequestro di oltre 20 grammi di cocaina. A Fiumicino nei pressi delle case popolari invece l’atteggiamento di un 31enne romano ha insospettito gli agenti del locale commissariato. Con sé aveva 5 grammi di cocaina. Ma nella sua abitazione è stata rinvenuta addirittura una vera e propria base di smistamento di sostanze stupefacenti. Con oltre 50 grammi di cocaina, hashish e un bilancino di precisione.
E poi a Tivoli, dove un albanese di 65 anni nonostante la condanna se ne andava in giro a spacciare. Infine un romano di 21 anni, fermato a Prati grazie anche all’ausilio della squadra cinofila.
Fiumi di droga a Roma. Ma ormai per la Raggi esistono solo i nomi dei partigiani alle fermate della metro e la campagna elettorale
A Roma circolano fiumi di droga, e lo spaccio riguarda uomini e donne di tutte le età. Ma non ditelo alla Raggi, che c’ha tanto da fa’ a trovare nomi graditi ai compagni per le fermate della metro. In vista di una sua possibile ricandidatura. Ammesso che gli stessi grillini si convincano davvero a schierare di nuovo la sindaca uscente ai nastri di partenza. Marchetta elettorale?
“Se sbaglio, mi corrigerete”, come disse qualcuno più grande di noi che abbiamo ancora nel cuore.