Fiumicino, 40 ettari di serre con sopra il mega impianto fotovoltaico, ma ‘dentro’ l’aeroporto

A Fiumicino, arriva il No della regione ai 40 ettari di serre con incluso il mega impianto fotovoltaico

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Fiumicino, 40 ettari di serre (l’equivalente di 80 campi di calcio di serie A) con sopra il mega impianto fotovoltaico, ma ‘dentro’ l’aeroporto: il progetto futuristico proposto da privato viene rifiutato, almeno per il momento, dalla Regione Lazio. Nel cuore della campagna di Maccarese, a un chilometro dall’aeroporto Leonardo da Vinci, di fronte al mare di Roma nord, era nato un progetto dal forte respiro innovativo: 40 ettari di serre agrivoltaiche con moduli solari integrati, capaci di produrre fino a 20 MWp di energia pulita. L’ambizione era duplice: garantire raccolti agricoli di qualità e alimentare la rete elettrica regionale con fonti rinnovabili, tutto nello stesso spazio.

Tra l’aeroporto di Fiumicino e Maccarese 40 ettari di serre e l’impianto fotovoltaico

L’intervento avrebbe occupato terreni agricoli compresi tra via dei Collettori e via Mizar, in un contesto già sottoposto a intensa urbanizzazione e attività aeroportuale.

Territori da sempre vocati alla coltivazione, ma anche sensibili per la vicinanza allo scalo, erano destinati a trasformarsi in un polo sperimentale di agricoltura hi‑tech e fotovoltaico.

Il parere contrario della Regione Lazio: “Rischio interferenze con serre e fotovoltaico”

Il progetto, promosso dal privato D. F., ha seguito la via della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) secondo l’articolo 23 del D.Lgs. 152/2006. La Direzione Regionale Ambiente del Lazio, dopo un’analisi tecnico‑amministrativa approfondita, ha espresso parere negativo. La determinazione suggerisce incompatibilità con le esigenze di tutela del territorio.

Motivi della bocciatura

Le ragioni del “no” non risiedono in cavilli burocratici, ma in concrete criticità d’area. Primo fra tutti il rischio di interferenze con le rotte e i sistemi di sicurezza aeroportuale. A questo si aggiungono le incognite sul paesaggio agrario: la struttura, pur tecnologica, avrebbe alterato l’assetto ambientale di una zona già fortemente antropizzata.

Fiumicino, l’area prescelta per le serre con fotovoltaico

Il confine tra agricoltura ed energia

Il caso di Maccarese accende il dibattito sull’agrivoltaico: conciliare colture e produzione energetica è un obiettivo strategico, ma non in qualsiasi luogo. La scelta dell’area diventa cruciale quando si tratta di infrastrutture sensibili, come gli aeroporti, o di terreni di pregio ambientale e storico. La Regione invoca un approccio più selettivo e pianificato.

Fiumicino, mappa dell’area prescelta, il rendering del progetto

Un monito per il futuro

Il parere negativo non sancisce la chiusura alle rinnovabili, bensì indica la necessità di studi preliminari più rigorosi. Occorre individuare siti idonei, lontani da vincoli operativi e paesaggistici, dove gli impianti agrivoltaici possano esprimere pienamente il loro potenziale senza innescare conflitti d’uso.

Prossimi passi incerti

La palla passa ora al Ministero dell’Ambiente, alla Commissione PNRR‑PNIEC e agli enti locali, già informati della decisione. Al proponente resta aperta la possibilità di rielaborare il progetto, scegliendo un’altra area o ridimensionando l’impatto. Resta però chiaro che, nel Lazio, l’equilibrio tra sviluppo sostenibile e tutela del territorio è un criterio inderogabile. Oltre allo stop formale, questo “no” rappresenta un avvertimento: le nuove tecnologie vanno accolte, ma solo se integrate in un quadro di rigore ambientale e pianificazione strategica.