Fiumicino, arrestata la cantante Rokia Traorè, accusata di aver sottratto il figlio all’ex marito
Fiumicino, dai palchi di mezzo mondo all’arresto fino alla carcerazione nella struttura circondariale di Civitavecchia: concerti sui più prestigiosi palchi internazionali e un futuro, ora, sempre più incerto, appeso a un filo.
È la storia della cantante e poliedrica artista Rokia Traoré, di origine maliana, ambasciatrice ONU per i rifugiati, che si ritrova ora rinchiusa, per l’appunto, nel carcere di Civitavecchia. Un caso che tiene banco nelle aule del Tribunale di Roma, dove si decide il destino dell’artista.
Fiumicino, arrestata la cantante Rokia Traorè
Al centro della vicenda un mandato di arresto europeo emesso dal Belgio. Le accuse: sottrazione di minore, la figlia avuta dal drammaturgo Jan Goossens, a cui la bambina era stata affidata dal tribunale. La Traoré però respinge le accuse e i suoi legali evidenziano dubbi sulla regolarità del processo belga.
Accusata di aver sottratto il figlio all’ex marito
Era il 20 giugno scorso quando Rokia Traoré, atterrata a Roma per un concerto al Parco del Colosseo, veniva arrestata. Un fulmine a ciel sereno per la cantante, già protagonista di un primo arresto all’aeroporto di Parigi nel 2020, con l’accusa di non aver consegnato la figlia al padre. Rilasciata, era poi volata in Mali con la bambina.
Ricorso alla Corte di Giustizia Europea
L’avvocata Maddalena Claudia Del Re, che difende la Traoré, ha presentato alla Corte d’Appello di Roma una memoria. Un documento con cui ha contestato la validità della sentenza belga alla base del mandato d’arresto. Sostiene che il diritto di difesa della cantante sia stato violato a causa di un processo svoltosi in sua assenza. In contrasto con le norme internazionali.
Un caso complesso e il destino incerto
La complessità della vicenda, che coinvolge più paesi, ha spinto i giudici romani a prendere tempo per valutare l’eventuale rinvio degli atti alla Corte di Giustizia Europea, competente in materia di mandato d’arresto europeo. Rokia Traoré, intanto, resta in carcere in attesa di un verdetto che deciderà il suo futuro.
Un’artista e ambasciatrice travolta da una battaglia legale
Mentre la sua musica risuona ancora nei teatri di tutto il mondo, Rokia Traoré si trova ad affrontare una battaglia legale che la tiene lontana dal palco e dalla sua famiglia. Un caso che solleva questioni delicate sui diritti di genitorialità, il diritto di difesa e il complesso sistema di cooperazione giudiziaria europea. L’artista attende ora il giudizio, sperando di poter tornare presto a cantare e a portare avanti il suo impegno come ambasciatrice per i rifugiati.