Fiumicino, fari puntati sul bando per la concessione del noto stabilimento con bar: Comune costretto a mostrare i documenti

Uno stabilimento balneare di Fiumicino
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Fiumicino, una controversia legale sta facendo forse traballare – ma il condizionale è d’obbligo – l’assegnazione in concessione di un’area demaniale marittima destinata a finalità turisticoricreative. La questione riguarda un noto stabilimento con bar, per il quale la gara ha visto prevalere la società D. S.r.l. con un punteggio di 70,18. Tuttavia, la trasparenza dell’intera procedura è ora sotto esame a seguito di un ricorso presentato dalla società B. B. S.r.l., terza classificata nella graduatoria con 63,52 punti.

Fiumicino, fari puntati sul bando del Comune per la concessione dello stabilimento

B. B. ha chiesto al Comune di Fiumicino di poter visionare tutta la documentazione amministrativa, tecnica ed economica prodotta dai concorrenti e acquisita dalla stazione appaltante durante la verifica dei requisiti. La richiesta, motivata dall’esigenza di difendere i propri interessi in giudizio, è stata parzialmente respinta dall’amministrazione comunale. Quest’ultima ha citato in giudizio il Comune.

Le ragioni del ricorso

La società ricorrente ha difatti impugnato la decisione comunale, sostenendo che l’accesso ai documenti richiesti rientra invece nelle previsioni degli articoli 22 e seguenti della legge n. 241/1990, che regolano l’accesso documentale. Secondo la normativa, chi partecipa a una gara ha diritto a ottenere i documenti necessari per valutare la legittimità delle decisioni prese, in particolare quando vi è un interesse diretto, concreto e attuale, come nel caso di B. B., che ha ricevuto un punteggio molto vicino a quello della seconda classificata, A. a.r.l. (69,42 punti).

Amministrazione di Fiumicino ‘costretta’ a mostrare tutti i documenti alla controparte

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio si è pronunciato sulla questione, stabilendo che il diniego del Comune è illegittimo. La corte ha sottolineato che l’accesso richiesto non rientra nell’ambito del diritto di accesso civico generalizzato, che è destinato a garantire una pubblicità diffusa e non è vincolato alla dimostrazione di un interesse diretto. Al contrario, la richiesta di B. B. si fonda su un interesse difensivo esplicitamente tutelato dalla legge n. 241/1990.

Il TAR ha inoltre rilevato che il Comune non ha fornito adeguate motivazioni per negare l’accesso, né ha dimostrato la presenza di segreti commerciali o industriali che giustificherebbero la riservatezza. Nessuna delle società controinteressate si è costituita in giudizio per opporsi alla divulgazione della documentazione.

La sentenza del Tribunale

Il tribunale ha ordinato al Comune di Fiumicino di fornire i documenti richiesti entro dieci giorni, annullando il provvedimento di diniego. Ha inoltre condannato l’amministrazione al pagamento delle spese legali, pari a 1.500 euro, a favore della società ricorrente.

Implicazioni e prospettive

La vicenda mette in evidenza l’importanza della trasparenza e della corretta applicazione delle norme sull’accesso ai documenti nelle procedure di gara pubblica. L’esito del ricorso potrebbe avere ripercussioni significative non solo per la società ricorrente, ma anche per le altre partecipanti e per il Comune stesso, che si trova ora a dover giustificare le proprie decisioni.

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Fiumicino, la sede del comune