Fiumicino nella ‘Porta d’Italia’: ok alla sesta provincia del Lazio
Roma senza più né il porto né l’aeroporto. È quello che, calendario alla mano, potrebbe accadere nel giro di poco tempo, ormai, visto che continua il piano di Fiumicino per staccarsi completamente da Roma. E dalla sua provincia. Un ‘iter’ che va avanti da mesi: ora, però, sembrerebbe essere arrivato il primo ok a un progetto per la creazione della sesta provincia del Lazio, che sarà ‘Porta d’Italia’. E che potrebbe includere Fiumicino, Santa Marinella, Ladispoli, Civitavecchia, Allumiere e altri Comuni del litorale etrusco, che cercano autonomia.
Porta d’Italia, la sesta provincia del Lazio
Dopo Santa Marinella, pochi mesi fa anche il Comune di Fiumicino aveva approvato in consiglio una delibera di istituzione. L’idea, infatti, resta quella di ‘distaccarsi’ dalla città metropolitana e di avere una propria autonomia con un nuovo ente territoriale: Porta d’Italia. Un’idea voluta da molti sindaci del litorale nord di Roma, che a gran voce e uniti chiedono ‘un ente centrale dominante‘. L’obiettivo è quello di occuparsi autonomamente, senza dover interfacciarsi con Roma, del proprio patrimonio, delle scuole, dei trasporti. Insomma, una realtà a sé. E una nuova provincia, la sesta del Lazio.
Ad aprile la delibera in Consiglio
Ad aprile scorso risale il primo ‘tassello’ di un lungo percorso: il Comune di Fiumicino, infatti, ha approvato in consiglio una delibera per la costituzione della nuova provincia ‘Porta d’Italia‘. Un documento votato con 15 voti favorevoli e 8 contrari.
Un progetto sentito e portato avanti dal Sindaco Mario Baccini: “L’istituzione della provincia – ha spiegato – rappresenta un momento storico per l’autonomia di Fiumicino, da sempre una città strategica che affonda le proprie origini nella storia, che nasce dalla cultura di Claudio e Traiano e dalle radici cristiane di Sant’Ippolito. La nostra – ha detto – è un’iniziativa che parte da lontano, dopo tanti incontri avuti con gli altri comuni favorevoli alla costituzione della nuova provincia. Crediamo – ha proseguito il Primo Cittadino – nel concetto di autodeterminazione e non esiste nessuna ombra su questa operazione, gestita esclusivamente dalle amministrazioni a livello locale”. Il fine ultimo dell’istituzione della sesta provincia è quello di migliorare il territorio. E di farlo sotto ogni aspetto per essere sempre al fianco dei cittadini e dei loro bisogni.
“Saranno migliorate ed implementate la rete della viabilità e dei trasporti, la valorizzazione dei beni culturali, la protezione diretta della flora e della fauna, la gestione delle scuole e delle strade. Le grandi infrastrutture portuali ed aeroportuali, le tradizioni, l’agricoltura e le politiche di sviluppo del mare sono le caratteristiche di un’operazione strategica ed epocale, che segnerà la crescita di una nuova classe dirigente e di una nuova fase di progettazione per il territorio. Potremmo – ha spiegato Baccini – avere la possibilità di vedere realizzate scuole, atenei e ospedali, un tribunale, una prefettura e tutti quei servizi dislocati fino a questo momento dalla realtà cittadini. Ho accolto con molto piacere la notizia che anche Santa Marinella abbia deliberato”.
L’iter lungo
Ad aprile soddisfazione per il primo tassello è stata espressa anche dal presidente del Consiglio Comunale, Roberto Severini. Un progetto ‘lungo’, che prima di essere approvato dovrà seguire dei passaggi. Dalla maggioranza alla ratifica. “Ogni consiglio comunale – ha spiegato – dovrà avere la maggioranza assoluta dei presenti e dei votanti. La proposta poi approda in Parlamento, che non ha poteri discrezionali: dovrà soltanto verificare la corretta manifestazione di volontà secondo l’omogeneità dei Comuni inseriti nel perimetro, dopodiché dovrà ratificare”.
Non tutti sono d’accordo
Ma se da una parte molti sindaci, compreso quello di Fiumicino, sembrano uniti nell’idea di creare la sesta provincia del Lazio, dall’altra l’opposizione sta cercando di ‘ribellarsi’. Come ha dichiarato la consigliera regionale del Pd Lazio e segretaria del Pd di Fiumicino, Michela Califano, il progetto sarebbe un ‘tradimento ai danni di Fiumicino, dei suoi cittadini, del futuro di un territorio che pagherà un conto salatissimo per questa scelta scellerata’.
Intanto, i primi di maggio anche il Consiglio Comunale di Ladispoli ha approvato l’istituzione della nuova Provincia, Porta d’Italia. “La caratteristica più importante di questo progetto ambizioso – ha commentato il Sindaco Alessandro Grando – è che non esiste un comune dominante rispetto agli altri, come avviene comprensibilmente nella città metropolitana di Roma (…) Con la nuova provincia ci sarà una diversa impostazione che garantirà autonomia, opportunità di crescita e pari dignità. Inoltre, una provincia che può vantare sul suo territorio la presenza del porto di Civitavecchia, tra i più importanti del Mediterraneo, e dell’aeroporto di Fiumicino, il più scelto per gli spostamenti a livello nazionale, avrà un potere contrattuale non indifferente nei confronti della Regione Lazio e del Governo Centrale”.