Fiumicino, sindaco Baccini shock: ‘La bandiera se la metta al c…’
Bagarre ieri pomeriggio in aula consiliare a Fiumicino, con il sindaco Mario Baccini che – forse non rendendosi conto di avere il microfono aperto, se n’è uscito con un “elegantissimo” “La bandiera palestinese se la metta al c…”. Un degno ‘quasi’ finale di una discussione iniziata pochi minuti prima e proseguita ancora oggi, sia sui social che attraverso note stampa.
La discussione degenerata
La miccia si è accesa nel momento in cui, nel corso del consiglio comunale, si è arrivati a discutere della mozione presentata dal centrosinistra. L’opposizione ha proposto di esporre la bandiera della Palestina sul palazzo comunale, per esprimere sostegno ai residenti di Gaza che da mesi vivono costantemente sotto le bombe e chiedono il riconoscimento dello stato palestinese. Ma, arrivati al voto, il centrodestra non solo ha bocciato la mozione dell’opposizione, ma ha presentato una contromozione, stavolta a favore della pace nel mondo.
Le proteste
Il centrosinistra ha preso il “no” come una mera questione politica e ha replicato con borbottii e fischi. Sono spuntati alcuni striscioni, poi pure la bandiera della pace, insieme a quella palestinese, in un’atmosfera surriscaldata e non di certo per le temperature esterne.
Per evitare problemi, il presidente del consiglio Roberto Severini ha fatto preferito far allontanare i consiglieri ma questo ha solo peggiorato le cose. A intervenire a questo punto, intatti, è stato un esponente della stessa maggioranza, Mauro Gonnelli, che stava assistendo al consiglio comunale seduto tra il pubblico.
L’intervento di Gonnelli
Gonnelli, stupendo la sua stessa maggioranza, ha difeso il popolo palestinese. “Bisogna avere coraggio. Esporre la bandiera palestinese è un fatto politico e lo dovreste apprezzare. E invece non lo fate, avete paura”, ha detto prima di snocciolare il numero di bambini uccisi, più di 20 mila. Poi ha preso la bandiera e ha iniziato a sventolarla.
“La mia sella – ha aggiunto – la lascio agli altri, a quelli che al primo ruolo ottenuto si son palesati per somari ma vogliono comportarsi da stalloni”.
Sindaco furioso e Gonelli cacciato
Il presidente del consiglio, sentendo le parole di Gonelli, ha chiesto agli agenti della polizia locale di intervenire, togliendogli la bandiera e facendolo uscire dall’aula. “La bandiera se la mette al collo”, ha detto Severini. Ma sono state le parole del sindaco a lasciare tutti a bocca aperta.
Non si sa se il Primo Cittadino si sia reso conto che lo stavano ascoltando tutti, sia i presenti che le persone che stavano seguendo la diretta streaming. Ma quanto detto – anche se magari poco percettibile a un primo ascolto per chi non era sul posto – è stato sicuramente inequivocabile. “Se la metta al c**o, se la metta”.
Caos in aula
Quanto successo ha ovviamente generato il parapiglia in aula. Di nuovo fischi, urla e improperi. “Non smettere mai di dire la verità, perché quando ti metterai una briglia sulla bocca, ti metteranno una sella sulla schiena”, ha dichiarato oggi, a freddo, Gonelli. E specifica che il suo intervento non è un attacco politico al partito o alla maggioranza. “Farlo passare per tale significherebbe far morire due volte le vittime della guerra. Di fronte a un genocidio del genere bisogna andare oltre i colori politici, per questo ho appoggiato la mozione, chi mi conosce lo sa e sa perché sono a favore della Palestina e delle sue vittime”.
Il sindaco Baccini: “Sono in linea con la politica nazionale”
Ma il sindaco Mario Baccini non indietreggia di un passo e non chiede scusa.
“La posizione della mia amministrazione riguardo al conflitto israelo-palestinese, è pienamente in linea con la politica estera del nostro Paese”, ha scritto su Facebook. “Trovo pretestuoso ed irresponsabile il tentativo di voler far apparire il Consiglio Comunale come insensibile di fronte all’escalation brutale delle azioni militari contro i civili, un’accusa priva di fondamento e smentita dai contenuti del nostro ordine del giorno. Ritengo che tutto il resto siano manovre politiche di basso livello, incompatibili con i valori e gli obiettivi che distinguono la mia amministrazione”.
Michela Califano: “Gravissimo”
“Il Sindaco di Baccini e la sua amministrazione perdono il controllo. E non è la prima volta – ha dichiarato Michela Califano del Pd – Questo nervosismo è sintomo dell’incapacità di sapersi confrontare democraticamente con le opposizioni. Da parte nostra continueremo ad essere vigili ed incalzare questa maggioranza sui temi di interesse sociale. I cittadini sapranno trarre le conclusioni”.
Cgil: “Linguaggio preoccupante e irriguardoso”
Sulla questione è intervenuta anche la Cgil Roma centro ovest litoranea, che ha definito quanto accaduto ieri durante il consiglio comunale di Fiumicino “preoccupante”. “Il sindaco Baccini – si legge nelle nota – ha fatto ricorso a un linguaggio irriguardoso nei confronti dei cittadini presenti e dei consiglieri di opposizione”.
Per il sindacato si tratta di “un’incapacità di sostenere una dialettica democratica”.
La smentita di Baccini: “Mai detta quella frase”
A seguito degli attacchi, ha ripreso la parola Baccini, dopo 24 ore dalla seduta consiliare. Ed ecco la sua verità. “In Consiglio era in corso un dibattito sulla situazione della Palestina – puntualizza – e il mio intervento, interrotto più volte, era di totale solidarietà alle vittime della guerra”.
“È falso che io abbia pronunciato una frase simile sulla bandiera palestinese“, ammette il Primo Cittadino. Ma poi precisa: “È vero però che a latere dei lavori ho espresso in maniera forte e colorita il mio pensiero sull’attività di inutile propaganda politica portata avanti con manifesti e interruzione dei lavori da parte dell’opposizione”.
Per Baccini gli “avversari” hanno voluto esagerare. Si tratterebbe, secondo lui di una “ricostruzione strumentale e artatamente inventata per gettare discredito”.