Fiumicino, un muro (sorto nella notte) blocca l’accesso alla spiaggia: cittadini in protesta il 23 marzo

Muro Fiumicino

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Non ci stanno, i residenti di Fiumicino, a vedersi sottrarre la spiaggia per farla trasformare in quella che – temono – diventerà solo una cascata di cemento per favorire l’arrivo delle navi da crociera americane e di orde di turisti diretti verso Roma. E il 23 marzo manifesteranno il loro dissenso per il “muro”, sorto improvvisamente in una notte, che impedisce ai residenti di raggiungere la spiaggia e il mare, con una manifestazione in bicicletta per le strade di Fiumicino. La protesta partirà dal palazzo del Comune.

La biciclettata di protesta

La scelta del punto di partenza, per gli organizzatori de “Il Bilancione – Collettino No Porto”, è obbligata, così come il punto di arrivo. Ecco infatti cosa scrivono nel post che annuncia la biciclettata. “Un momento di contestazione per non lasciare che l’assurdo diventi normalità. Non sarà facile, ma sarà divertente, ci vediamo il 23 mattina per una manifestazione in bicicletta per le strade di Fiumicino, partirà dal palazzo del Comune, ormai “soci in affari” di Royal Carribean e finirà nel teatro dove tutta la storia si svolge e tutto stravolge”.

Un gesto simbolico contro il progetto che sta trasformando la storica area dei Bilancioni in un cantiere privato, dove il dragaggio e l’installazione di spesse recinzioni metalliche (non semplici reti) minacciano di erodere i diritti della comunità. I residenti sono indignati nel vedere i blocchi di cemento e le loro testimonianze che raccontano il terrore di vedere la propria spiaggia svanire sotto l’ombra degli interessi economici.

Il “muro del silenzio”

Quello che i residenti vedono come un’opera improvvisa e invasiva, costruita di notte e alla chetichella, è molto più di un semplice muro. È un tentativo di recintare l’accesso al mare e di privatizzare uno dei beni più preziosi della comunità. “I lavori sono già iniziati e prevedono l’uso di New Jersey di cemento armato e di reti, elementi pensati per rendere l’area impraticabile e inaccessibile”, accusa il Collettivo No Porto “Il Bilancione”. “L’installazione di queste barriere, accompagnata dall’arrivo di mezzi pesanti e da operazioni rumorose, minaccia di trasformare la storica spiaggia in un cantiere silenzioso, dove il diritto alla libera fruizione del territorio viene progressivamente annientato: niente di buono quindi all’orizzonte per chi ha a cuore quel pezzo di terra e mare”, sostengono.

Cittadini in protesta

La protesta non è solo un grido di rabbia, ma un richiamo a difendere l’identità e la natura del territorio. I residenti denunciano come questa mossa, approvata nel contesto di progetti che vedono la Royal Caribbean come partner strategico, privi di trasparenza e di una reale consultazione con la cittadinanza. Domande fondamentali rimangono senza risposta: chi ha autorizzato la recinzione dell’area dei Bilancioni? Si tratta di una strategia per far evaporare una contronarrazione politica che, fino ad ora, aveva animato la vita di quartiere?

“Da una Giunta trasparente ci si aspetterebbe quantomeno una puntuale comunicazione e un dialogo su quello che è un bene appartenente alla comunità”, dichiarano dal Comitato Porti del Tavolo. “Meno di un mese fa, invece, si è tenuta la Commissione Giubileo e non si è accennato minimamente a questo intervento”. Adesso il Comitato chiede chiarezza all’amministrazione. “Lo scenario che si presenta ai cittadini che numerosi si stanno recando sul posto è una spiaggia mutilata da un lungo muro di cemento”.

Il progetto e i retroscena

Dietro la recinzione e il dragaggio si nasconde un progetto ambizioso, apparentemente finalizzato a creare un porto crocieristico in grado di attirare pellegrini e turisti, anche in vista del Giubileo (che finirà tra 9 mesi…). I lavori, già iniziati nonostante l’assenza del responso del Ministero della Cultura, prevedono la costruzione di un pontile per il tendering, indispensabile per il trasferimento dei visitatori dalle navi al territorio. Le testimonianze raccolte, come quella della famiglia Giunta pubblicata il 28 febbraio su Facebook, raccontano di operai intimiditi e di blocchi da 2 tonnellate scaricati in fretta e furia, come se ogni gesto fosse finalizzato a neutralizzare ogni forma di dissenso.

La lotta per il diritto al mare

La vicenda sta mobilitando la cittadinanza. Il 1° marzo, insieme ai Tavoli del Porto, si sarebbe dovuta svolgere un’assemblea pubblica al parco della Liburna, rinviata però per il maltempo al 15 marzo. Il 23 marzo, la biciclettata per le strade di Fiumicino non sarà solo un momento di protesta, ma un atto di “resistenza collettiva”.

La “controparte”

Chi difende i lavori sostiene che il “muro” non sia altro che la barriera di delimitazione di chi costruirà – a breve – il porto crocieristico. Sostenendo che sia nei diritti di chi ha acquistato all’asta fallimentare del Tribunale di Roma la concessione farlo, visto che ora l’area è stata assegnata a una società privata. E anche i Bilancioni rientrano nella competenza della società che ha in carico l’area.

Ma, dall’altra parte, viene fatto notare che il progetto complessivo è ancora in procedura di VIA e che manca ancora il parere del ministero dell’ambiente. In più, il fatto che manchi il cartello di inizi lavori e che il “muro” sia stato fatto di notte fa storcere il naso a molti.

La Fiumicino Waterfront: “Recinzione di protezione”

La società Fiumicino Waterfront Srl, titolare della concessione demaniale, ha voluto dare la sua versione dei fatti. “La società – si legge nella nota stampa – ha deciso di garantire una chiara delimitazione dell’area sotto la propria responsabilità per facilitare il riconoscimento rispetto all’area che è invece sotto la responsabilità del Comune di Fiumicino, area che è usata da persone che vi sostano e soggiornano liberamente”.

“In virtù di questo uso promiscuo dell’area di Isola Sacra che si affaccia al mare, la società ha inoltre ritenuto necessario delimitare l’area inclusa nell’attuale concessione per consentire agli addetti impegnati nelle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria di operare in piena sicurezza.

Grazie alla collaborazione di agenti delle forze di polizia locali, che hanno garantito il presidio dell’area in concessione a Fiumicino Waterfront, è risultato possibile implementare nell’arco di poche ore un limite evidente di recinzione in new jersey alto 50 cm su cui verrà montata una rete, che è una soluzione praticata in tante simili situazioni anche all’interno del Comune di Fiumicino.

La società si augura che gli addetti incaricati della manutenzione dell’area possano continuare a operare in piena serenità per assicurare la tutela ambientale del tratto di costa e la prevenzione di pericoli per la sicurezza delle persone che transitano nell’area dove sorgono i Bilancioni, sotto la responsabilità del Comune di Fiumicino. Infine, la società ricorda che gli interventi nell’area in concessione descritti sopra non sono in funzione delle opere per la realizzazione della Variante di progetto, per cui è ancora attesa la conclusione dell’iter autorizzativo”.