Fns Cisl in visita al carcere di Velletri: “Chiudere il reparto D”
La Fns Cisl ha effettuato una visita sui luoghi di lavoro degli agenti della polizia penitenziaria nel carcere di Velletri. La visita si è resa necessaria per verificare “le condizioni in cui si trovano alcuni posti di servizio del Reparto D ai piani secondo, terzo e quarto dove domenica 28 Luglio, i detenuti hanno effettuato la rivolta”.
Alla visita i vertici della Fns Cisl
Lo si legge in una nota della Fns Cisl Lazio. Alla visita hanno partecipato il segretario generale Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino, il segretario generale Fns Cisl Roma Capitale Riccardo Ciolfi e i responsabili Sas Fns Cisl carcere Velletri, Benito Petrarca e Manuel Ponso. Tale visita ha avuto lo scopo di verificare le condizioni lavorative del personale e della salubrità dei luoghi di lavoro.
Per la Fns cisl “vi è necessità di chiudere l’intero Reparto D in considerazione di ambienti di lavoro non conformi alle norme sulla sicurezza poiché vi sono alcuni luoghi dove tutt’ora si sente odore di fumo, mancanze di luce, vetri rotti, infiltrazioni di acqua”.
Mancano 930 agenti di polizia penitenziaria nel Lazio
La carenza di personale di Polizia Penitenziaria, invece, “è pari a meno 80 unità – si legge nella nota -, tenendo presente la differenza tra piante organiche previste e quelle in forza operativa. E’ proprio nella regione Lazio che registriamo una situazione estrema con carenze di Polizia Penitenziaria di 930 mancanti nei penitenziari della regione , cioè quasi il 20 per cento del dato nazionale”.
“Il sovraffollamento regionale risulta di 1.561 detenuti considerato che 6.842 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5.281. Attualmente il sovraffollamento di Velletri è di 172 detenuti in più essendo presenti 584 detenuti, mentre i previsti dovrebbero essere 412″.
La situazione del carcere di Velletri “mette in luce le profonde falle del sistema detentivo italiano e la necessità di azioni immediate”. Dichiara nella nota il segretario generale Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino. “Le criticità dell’istituto sono relative soprattutto ai diversi circuiti presenti e alle specifiche esigenze di salute, sicurezza e trattamento che necessitano”.
“Presenza di una sezione di articolazione per la salute mentale (Atsm). Oggi si paga purtroppo, anche, una ripartizione regionale della dotazione organica del Corpo di Polizia Penitenziaria appartenente ai ruoli degli Agenti – Assistenti – Sovrintendenti ed Ispettori che avevamo fortemente contestato in ambito regionale poiché i numeri non solo erano esigui ma mal ripartiti – occorre pertanto agire con provvedimenti che ripristinino sicurezza e legalità nelle carceri”.