Foibe, Fratelli d’Italia: “Revocare subito le onorificenze italiane a Tito e a chiunque si sia macchiato di crimini”

Il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, primi firmatari Walter Rizzetto, il capogruppo Tommaso Foti e la deputata triestina Nicole Matteoni, ha presentato un progetto di legge per inserire nell’ordinamento italiano la possibilità di revoca del titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana a chiunque, anche se defunto, come il Maresciallo Tito, si sia macchiato di crimini crudeli e contro l’umanità. “È paradossale – spiega l’onorevole Rizzetto – che la legge istitutiva dell’Ordine dei Cavalieri della Repubblica preveda che non si possa annullare l’onorificenza a persone nel frattempo decedute. Da qui l’iniziativa di Fratelli d’Italia di modifica della legge per poter poi revocare il titolo di Cavaliere al sanguinario dittatore comunista jugoslavo”.
Tito ricevette il titolo onorifico più elevato della Repubblica
Si tratta, spiega Walter Rizzetto, “del titolo onorifico più elevato della Repubblica italiana attribuito al Maresciallo Tito nel 1970. Per decenni sono stati celati, ed esclusi dalla narrazione storica e pubblica, i fatti legati a coloro che persero la vita nelle foibe, oggi che però la verità storica è stata ristabilita è assurdo che la Repubblica Italiana, da un lato, riconosca il dramma delle foibe e celebri la memoria delle sue vittime in occasione del Giorno del Ricordo e, dall’altro, annoveri tra i suoi più illustri insigniti proprio chi ordinò la pulizia etnica degli italiani in Istria e nell’Adriatico orientale”.

Orvieto, revocato il convegno con i partigiani slavi
Revocato inoltre il convegno negazionista delle foibe. “Oggi non c’è alcun convegno. Le lezioni si stanno svolgendo regolarmente”. Così all’Adnkronos Lorella Monichini, dirigente scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana-Maitani, dove oggi si sarebbe dovuto svolgere un convegno di aggiornamento e formazione sul tema delle Foibe dal titolo “Le vicende del confine orientale d’Italia durante la seconda guerra mondiale e il contributo dei partigiani slavi alla Liberazione”. “Avevo concesso l’aula magna a un sindacato per fare un’attività di formazione – ha spiegato Monichini – ma quando ho verificato quale tipo di attività era ho subito revocato la concessione della sala. Quindi il convegno si starà svolgendo altrove, e non so dove”.
(Foto: Unione degli Istriani)