Folla ai funerali di Mihajlovic. Il cardinale Zuppi: “Non è scappato davanti alla malattia” (video)

Sinisa Mihajlovic

Roma e l’Italia si stringono per l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic. Migliaia di persone si sono raccolte all’esterno della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, tra foto, striscioni di saluto – ‘Ciao Sinisa, uno di noi’ – e momenti di commozione, in attesa dell’inizio dei funerali solenni dell’ex calciatore e allenatore: la maggior parte sono ultras e tifosi della Lazio, ma ci sono anche tanti sostenitori del Bologna, prima e ultima squadra del Sinisa allenatore, della Roma, e cittadini accorsi solo per dirgli addio. Nella folla, numerosa ma ordinatamente assiepata sul lato di piazza della Repubblica, spunta anche una bandiera della Jugoslavia.

A fare capolino insieme al suo falconiere anche Olimpia, l’aquila mascotte dei biancocelesti. Presenti all’interno della Basilica le squadre e le rappresentanze di Lazio e Bologna, con le dirigenze al completo: ci sono anche l’ex presidente onorario dei felsinei, Gianni Morandi, e una delegazione della Stella Rossa di Belgrado. Tante le personalità istituzionali che continuano ad arrivare, dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, al ministro dello Sport, Andrea Abodi fino al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. C’è poi il presidente del Torino, Urbano Cairo, insieme a una nutrita rappresentanza del mondo del calcio italiano: gli ex giocatori laziali Luca Marchegiani, Angelo Peruzzi e Fabio Liverani, mister Serse Cosmi e poi Francesco Totti e Daniele De Rossi, arrivati insieme, in rappresentanza – non ufficiale – dei colori della Roma.

Salvini: “Vorrei essere lì ai funerali di Mihajlovic”

“Mi dispiace non potere essere presente oggi ai funerali di Sinisa Mihajlovic a Roma, ma conto di onorare la sua memoria qui da Lampedusa”. Lo ha detto Matteo Salvini incontrando le istituzioni a Lampedusa.

«Non è scappato davanti alla malattia: ha dato forza mostrando la fragilità dolce di un guerriero, che è tale perché sa rialzarsi o ci prova – ha detto nella sua omeloia, il cardinale Zuppi -. La fragilità è una porta non un muro». «Mihajlovic voleva diventare vecchio con tanti nipoti», ha detto il cardinale Zuppi. «Uno capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta. Lui sapeva esaltare le caratteristiche degli altri», ha ricordato durante la messa.