Fondi, lavoratori in nero e pesticidi illegali: la Guardia di Finanza ‘stana’ due aziende agricole
Continuano, senza sosta, i controlli dei finanzieri del Comando Provinciale di Latina, che hanno un solo obiettivo: contrastare lo sfruttamento nel settore agricolo e tutelare i lavoratori e i loro diritti. Così, dopo l’operazione di due settimane fa con 8 aziende agricole, che operavano a Sabaudia e Terracina, finite sotto i riflettori, la Guardia di Finanza è tornata al lavoro. E questa volta i controlli si sono concentrati due due aziende del settore ortofrutticolo della piana di Fondi. Tra illeciti, lavoratori in nero e pesticidi illegali.
I controlli in due aziende agricole di Fondi
In una cooperativa agricola di Fondi, gestita da imprenditori locali, sono stati individuati tre lavoratori in nero. In un’azienda di ortaggi, invece, gestita da cittadini indiani sono strati trovati dei fitofarmaci illeciti, indebitamente detenuti, alcuni dei quali particolarmente pericolosi: era stata, infatti, revocata l’autorizzazione dal Ministero della Salute a causa delle loro proprietà altamente nocive.
I finanzieri sono intervenuti dopo una serie di indagini mirate. Con lo scopo di smantellare (anche) il lavoro nero. Quello che da un lato mette il lavoratore in condizioni di sfruttamento e precarietà e quello che dall’altro garantisce una riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) così sottraendo risorse all’erario e consentendo al ‘capo’ un’indebita massimizzazione dei profitti.
Il sequestro di oltre 600 litri di fitofarmaci illegali
Nel caso della seconda azienda i ‘vantaggi’ venivano ottenuti anche attraverso l’utilizzo illegale di fitofarmaci. All’interno della cooperativa agricola, infatti, le Fiamme Gialle di Fondi hanno trovato e sequestrato oltre 600 litri di fitofarmaci illegali non autorizzati dal servizio Sian dell’Asl, stoccati in luoghi non idonei in base a quanto stabilito dal D.M. 22/01/2014 Piano Nazionale d’Azione sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in violazione delle disposizioni contenute nel D.L.vo 150/2012.
Al momento dell’arrivo dei finanzieri, il titolare dell’azienda agricola, sprovvisto delle autorizzazioni necessarie all’acquisto, alla detenzione e all’uso dei fitofarmaci, di cui all’art. 9 del D. Lvo 150/2012, ma anche privo dell’obbligatorio registro di trattamenti per le colture in essere e quelle degli anni precedenti, è stato colto in flagranza. Proprio lui stava preparando una miscela di circa di 20 mila litri (tra acqua e vari fitofarmaci) verosimilmente da utilizzare sulle colture prima della loro raccolta e confezionamento. Il prodotto preparato, come accertato anche dall’intervento dei tecnici dell’Asl di Fondi contestualmente attivati, oltre ad eliminare le erbe infestanti, avrebbe inciso sui processi fisiologici dei vegetali. E avrebbero così aumentato la nutrizione prima della raccolta e ‘conferito’ all’ortaggio maggior volume, peso, più lucentezza. Tutto per renderlo appetibile sul mercato.
“Conseguenze gravi per il consumatore”
L’utilizzo della miscela di fitofarmaci illegali può comportare la diffusione di sostanze dannose nell’ambiente con il rischio concreto di introdurre i residui tossici di prodotti fitosanitari nella catena alimentare degli altri organismi viventi, con conseguenze gravi soprattutto per il consumatore finale. Ma non solo. L’utilizzo di questi prodotti espone anche il lavoratore a rischio di intossicazioni.
Dopo il controllo i fitofarmaci trovati in azienda e la miscela preparata, quella che stava per finire sul terreno in piena produzione, sono stati sequestrati. Il titolare dell’azienda per acquistare i fitofarmaci, in modo del tutto legale, ha potuto contare sull’aiuto di due connazionali, titolari del prescritto patentino, così da bypassare i controlli obbligatori posti in essere dai rivenditori.
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La Guardia di Finanza ha così scoperto le irregolarità in due aziende agricole di Fondi. Tra lavoratori in nero e pesticidi su frutta e verdura, che poi i clienti avrebbero trovato sul mercato.