Forlanini, vincono i cittadini. La Regione deve dire al TAR cosa vuole fare dell’ex nosocomio romano

Sulla battaglia per il futuro dell’ex ospedale Forlanini, il primo round è andato ai cittadini. Il TAR del Lazio infatti ha accolto il ricorso, presentato nell’ormai lontano 2017, chiedendo alla Regione Lazio di produrre i suoi atti entro 60 giorni. Dai quali si evinca chiaramente il destino di questa storica struttura sanitaria. Nata negli anni ‘30 per curare la tubercolosi, e poi divenuta polo di eccellenza noto in tutta Italia. Ma negli ultimi decenni, le istituzioni avevano abbandonato questo ospedale. E dopo un lento decadimento, la stessa Regione aveva deciso di dismetterlo. Tra le fortissime polemiche, con alcuni luminari come il professor Martelli, che si sono battuti per conservare la propria funzione a questo nosocomio. Ma la giunta Zingaretti è andata avanti, e l’ospedale è stato chiuso. A quel punto però, su cosa fare di quei padiglioni i e di quegli spazi, è calato il mistero.

Il Forlanini può ospitare di tutto tranne ciò per cui fu costruito: una eccellenza sanitaria

Forlanini, dalla mancata dismissione milionaria alla sede europea dell’Agenzia del farmaco fino alla polemica sulle ONG

L’Agenzia del demanio aveva proposto una dismissione, valutata circa 70 milioni. Che sarebbero dovuti servire per finanziare parte del piano di rientro dal deficit sanitario regionale. Ma tutto è rimasto fermo. Nel 2020 sembrava che tra queste storiche mura dovesse approdare l’Agenzia europea del farmaco. Poi sfumata. Oppure, una “cittadella delle organizzazioni internazionali”. Un progetto che doveva coinvolgere IFAD e WFP. E che scatenò subito forti polemiche politiche. Per il timore che gli spazi venissero affidati alle ONG.

Infine, in piena pandemia, furono raccolte migliaia di firme per attrezzare alcuni padiglioni come reparto covid. Sulla scorta di quanto nello stesso periodo, si stava facendo a Milano. Ma anche in questo caso, la Regione Lazio non volle sentire ragioni. Con uno scontro politico con il centrodestra, e anche con l’allora sindaca di Roma Virginia Raggi. Ora però, sono intervenuti i giudici. E chi può, dovrà decidere.

Le ipotesi in campo, dall’Ente europeo per la biomedica alla Rsa

Il continuo succedersi delle ipotesi di riqualificazione dello storico ospedale, nato nel 1934 come il sanatorio di Roma per i malati di Tubercolosi, non ha coinciso con il suo rilancio. E sul destino dei 170mila metri quadrati dislocati tra via Portuense, e via Ramazzini e del suo invidiabile parco, al di là di sporadiche dichiarazioni, non sono emerse novità. Ora il Tar del Lazio, fissando un’udienza nel merito per il 18 aprile 2023. E intanto chiede conto alla regione di riferire “sullo stato della candidatura dell’ex ospedale Forlanini per la creazione in Italia della sede dell’Agenzia europea della ricerca biomedica”. L’ente governano da Zingaretti dovrà inoltre produrre “eventuali deliberazioni” relative alla “autorizzazione dell’avvio delle attività di progettazione della RSA e della Casa della salute all’interno”. Tutti questi atti vanno prodotti entro sessanta giorni. L’udienza di merito, invece, è prevista per il 18 aprile 2023.