Forte Antenne, tonnellate di legna accatastata. E poi ci stupiamo degli incendi

Tonnellate di legna accatastate a Forte Antenne. Alle pendici dell’insediamento boschivo, poco distanti dal ciglio della strada. È quanto denunciano i cittadini, che hanno anche scattato foto dell’area e fatto i filmati. Si tratta di materiale raccolto dopo le potatore degli alberi, e l’abbattimento di quelli malati. Ma ci sarebbero anche rifiuti diversi, soggetti a classificazione. E potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. L’area in questione, si trova appena all’interno del parco gestito da Roma Natura. E vi si può accedere da una strada tortuosa, che parte da Ponte Salario. Qui già in passato, c’erano stati abusi. E l’insediamento di un campo nomadi, poi sgomberato. Con annessi fumi visibili fini a Parioli. E decine di episodi di criminalità. Vicino, la Moschea di Roma e la scuola Materna Montessori. Con la presenza di centinaia di bambini. Il centro sportivo Parioli e la caserma dei Carabinieri del comando Talamo. Adesso, tutta questa quantità di legname accatastato fa paura. Perché il rischio è anche quello che prenda fuoco. E con gli incendi, questa estate a Roma non scherza. Quindi prima della prossima tragedia, sarebbe opportuno intervenire. Con la massima urgenza.

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A Forte Antenne basta una scintilla e scoppia l’incendio. Ma nessuno interviene a bonificare l’area

Basta una scintilla. Per far ardere quella gigantesca pira di legna. Che giace abbandonata alle pendici del parco urbano di Forte Antenne. Un pericolo che andrebbe subito scongiurato. Con una rapida rimozione dei rifiuti, sia quegli arborei che gli altri. Che qui non ci dovrebbero proprio stare. Ma a quanto pare, nessuno si muove. Non si sa di chi sia la competenza, se del comune, del Municipio o dello stesso ente che gestisce il parco. In ogni caso, Castel Fusano insegna. Con il caldo e il vento torrido, alberi e sterpaglie sono i luoghi più pericolosi. Dove facilmente attecchiscono le fiamme. E se poi scoppia l’incendio, è inutile fasciarsi la testa. Perché la prevenzione rimane la cura migliore, per evitare la furia dei roghi dai quali Roma è circondata in queste settimane.