Francesca Fagnani sotto scorta dopo il suo libro sulla mala di Roma e Ostia

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Misure di sicurezza speciali per tutelare la giornalista Francesca Fagnani. Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha disposto una scorta rafforzata per la conduttrice del talk show “Belve“, dopo che la 47enne ha ricevuto minacce di morte all’indomani della pubblicazione del suo libro Mala. Roma Criminale. Uun’inchiesta che svela i retroscena delle potenti famiglie mafiose romane.

Francesca Fagnani sotto scorta

Secondo quanto appreso, Fagnani sarebbe finita nel mirino di “temibili settori criminali” che non hanno gradito le rivelazioni contenute nel libro. Le forze dell’ordine sono ora impegnate in un servizio di vigilanza costante presso l’abitazione della giornalista, al fine di scongiurare qualsiasi pericolo.

Mala. Roma Criminale.

La decisione del prefetto Giannini è stata presa in seguito a una serie di valutazioni che hanno evidenziato la gravità delle minacce ricevute da Fagnani. Non è la prima volta che la giornalista si trova ad affrontare intimidazioni a causa del suo lavoro: già in passato era stata oggetto di attacchi per le sue inchieste sulla criminalità organizzata.

La sicurezza dei giornalisti in Italia

L’episodio ha acceso i riflettori sul tema della sicurezza dei giornalisti in Italia, un problema sempre più preoccupante. Sono diverse le croniste e i cronisti che, a causa del loro lavoro di informazione, si trovano costretti a vivere sotto scorta. Un monito preoccupante per la libertà di stampa e per il diritto di cronaca nel nostro Paese.

La solidarietà alla Fagnani

Solidarietà a Francesca Fagnani è stata espressa da diverse figure del mondo politico e giornalistico. Tra queste, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha definito le minacce “inaccettabili” e ha invitato le autorità a fare tutto il necessario per garantire la sicurezza della giornalista.

Il caso di Francesca Fagnani è un triste esempio di come la criminalità organizzata tenti di silenziare chi osa denunciare le sue attività. È fondamentale che le istituzioni non cedano a queste intimidazioni e che garantiscano il diritto di cronaca e la libertà di informazione su tutto il territorio nazionale.