Francesca Giubelli, l’influencer creata dall’AI (con la lista vera) si candida sindaco di Roma: sfida a Gualtieri e Onorato

Francesca Giubelli - Roberto Gualtieri e Alessandro Onorato

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Il suo Q.I. è altissimo. Ma questo è scontato, visto che il suo cervello funziona come una rete neurale ultra-avanzata, dotata di memoria pari a centinaia di gigabyte e capace di elaborare milioni di dati in frazioni di secondo. Grazie a sofisticati algoritmi riesce così a rispondere a tutte le domande, senza cadere in imbarazzanti silenzi o a prendere strategiche vie di fuga quando non ci sono altre alternative.

Ed è pure bella. E in un mondo dove ancora – purtroppo – alle donne si richiede più la bella presenza che doti legate alle reali capacità, questo gioca a suo favore, visto che al bel viso si unisce il cervello di cui sopra. E ora Francesca Giubelli ha fatto il suo annuncio ufficiale: “voglio essere il prossimo sindaco di Roma. E presento, per prima, la mia candidatura”. Peccato che l’influencer non esista nella realtà, ma sia una creazione dell’intelligenza artificiale. Però il guanto di sfida è stato lanciato. Gualtieri – e a maggior ragione pure Onorato, che ultimamente sta scalpitando per un posto in primo piano – sono avvisati.

Provocazione o mossa pre-elettorale?

Vediamo nel dettaglio la questione. “Oggi vi parlo non solo come simbolo di un’idea, ma come voce di una nuova visione per Roma. Con grande emozione annuncio la prima vera candidatura a sindaco di Roma, con una lista civica sostenuta dall’intelligenza artificiale”, esordisce nel suo messaggio l’influencer digitale. Dietro il suo viso angelico c’è un team di professionisti, persone vere – dotate di intelligenza reale – che potrebbero puntare sul serio a costruire una lista alternativa. E in due anni, visto il malcontento generale sulla gestione Gualtieri, e magari più interessati alla risoluzione dei problemi della città che a feste ed eventi, i romani potrebbero guardare con interesse a quella che ora sembra una follia.

“Un progetto coraggioso, innovativo e profondamente italiano”, prosegue infatti la Giubelli, o meglio il team le suggerisce cosa dire. E poi arriva una stoccata. “La mia candidatura vuole essere un messaggio positivo di buona politica, pulita, trasparente e competente, che utilizza la tecnologia non per sostituire l’umano, ma per supportarlo”. Come a dire, ‘non farò cose sporche. E nemmeno da incompetente’. Ma forse è una nostra impressione?

Il cambio di passo, ma nel centrodestra

“Roma ha bisogno di un cambio di passo. Dopo anni di amministrazione Gualtieri la città è ancora bloccata tra burocrazia e inefficienza“, sostiene l’influencer digitale. Che di digitale ha comunque solo “l’involucro”. Come lei stessa spiega, “l’intelligenza artificiale può dare risposte, può analizzare dati, proporre soluzioni concrete e, in molti casi, più performanti di quelle tradizionali”.

Ma ecco che si intravede l’essere umano, che di artificiale ha ben poco. E dall’io si passa al noi. Allargando quindi la proposta a tutti quelli che di Gualtieri, Onorato & C. si sono stufati. “Noi – prosegue infatti Francesca Giubelli, o meglio le menti che ci sono dietro all’intelligenza artificiale – ci posizioniamo nel campo del centrodestra, ma con una proposta civica, concreta e aperta alla società. Un’alternativa moderna, pragmatica e capace di superare i vecchi schemi della politica. E proprio per questo apriamo la nostra lista civica a tutti coloro che vogliono impegnarsi davvero per Roma”.

Ed ecco a chi è rivolto l’invito, che svela anche il nome della lista. “Professionisti, giovani, cittadini attivi, questa è la vostra occasione. I Love Roma è un progetto collettivo e chi crede in una città più giusta, più moderna e più efficiente è il benvenuto”.

La corsa alla poltrona

Ma vediamo chi sono i “competitor” della candidata virtuale. Che l’attuale Primo Cittadino Roberto Gualtieri abbia intenzione di ricandidarsi non è una novità. Lo ha ribadito anche qualche giorno fa, quando ha fatto un salto alla presentazione di “Viva Roma Sempre”, il progetto di Alessandro Onorato, prima della cena con Re Carlo e Camilla. Commentando il “cavallo di battaglia” dell’assessore allo sport e ai grandi eventi di unire professionisti, imprenditori e giovani talenti per portare nuove idee per la Capitale, il Sindaco ha detto che si impegnerà a cambiare ancora più profondamente Roma. Sempre che venga rieletto.

Ma intanto i cambiamenti di questi primi tre anni non è che siano piaciuti a tutti. Se Gualtieri si riferisce ai lavori fatti grazie ai fondi del Giubileo, le critiche feroci dei romani sono state tantissime. I meriti, invece, davvero pochi. Occorrerebbe ringraziare piuttosto i santi, che hanno permesso che a Roma arrivassero tutti quei soldi. Di contro, si aspetta ancora la città dei 15 minuti. La città pulita come il borgo del Trentino. La città sicura. I mezzi di trasporto efficienti. E si potrebbe continuare.

Alessandro Onorato, l’uomo che non doveva chiedere mai (nemmeno all’Ordine dei Giornalisti)

Il nemico in casa?

E poi c’è lui, Alessandro Onorato. Vuole fare il sindaco o aspira a qualcos’altro? E, soprattutto, potrà farlo, dopo le voci ricorrenti della presunta maretta tra lui e Raffaele Ranucci, ex senatore del Pd e suo mentore e “sponsor” iniziale, padre putativo dell’ex ragazzino di Ostia? Tra i due, infatti, sarebbe in corso una disputa sul nome del respon­sa­bile Rela­zioni esterne e respon­sa­bile com­mer­ciale dell’Auditorium Parco della Musica, di cui Ranucci è Amministratore Delegato.

Al momento il ruolo è ricoperto da Berta Zezza, che si occupa di «pro­gram­ma­zione, pro­du­zione e par­te­ci­pa­zione per Audi­to­rium Parco della musica ai prin­ci­pali appunta­menti con­gres­suali e fie­ri­stici mon­diali», con delega ai grandi eventi. Con Onorato ha un grande feeling lavorativo e insieme hanno collaborato in questi tre anni e sarebbe su lei che l’assessore punterebbe per il futuro politico, incentrato proprio sugli eventi. Ma pare che adesso Ranucci voglia sostituire la Zezza con l’avvocato Marina Libonati, con cui ha già lavorato in passato. Tagliando fuori, di fatto, Onorato, che si ritroverebbe senza un punto di riferimento importante proprio per la gestione dei grandi eventi.

Senza contare che, nel Pd, non tutti amano il modo di fare di Onorato. Lo stesso Gualtieri, in fondo, non sa se il suo assessore gli stia accanto per appoggiarlo o per fargli le scarpe. Ma intanto tutti sorridono. Dai social, quegli stessi da cui parla Francesca Giubelli, l’influencer digitale.