Francesca Ianni morta schiacciata da un albero che non doveva cadere: la tragedia davanti ai figli, rabbia e dolore a Colli Aniene

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Colli Aniene, si ferma per il dolore, mentre una domanda rimbomba tra le strade e nei cuori: come si può morire così?Una mattina di giochi e sorrisi si trasforma in un incubo al parco Livio Labor, nel III Municipio di Roma. È il 23 dicembre, due giorni prima di Natale, e Francesca Ianni, 45 anni, sta trascorrendo del tempo con i suoi tre figli. Accanto a lei, l’amica Alessia Annibale. Poi, un boato, un tonfo e il pioppo cipressino alto venti metri che si abbatte con una forza devastante. Francesca muore sul colpo, davanti agli occhi increduli dei suoi bambini. Alessia è ferita gravemente, ma sopravvive.

Francesca Ianni, una tragedia evitabile

Il vento era forte, sì. Ma un albero non cade solo per il vento. Cadono le piante malate, trascurate, quelle che qualcuno ha abbandonato a un destino segnato da radici tagliate e funghi. Le radici di quel pioppo erano state mutilate dieci anni fa durante i lavori sul marciapiede. Nessuno, in tutto questo tempo, ha fatto abbastanza per garantire la sicurezza di un parco che avrebbe dovuto essere un rifugio per famiglie, non una trappola mortale.

«Era stato controllato a settembre», dice l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, «e non mostrava segni di cedimento». Ma i rilievi effettuati dopo la tragedia raccontano un’altra storia: radici secche e indebolite, forse causa di lavori stradali risalenti a più di dieci anni fa. Una bomba a orologeria nascosta sotto un’apparente normalità.

La rabbia del quartiere: “Era prevedibile”

A Colli Aniene, un quartiere che già si sente dimenticato, la pazienza è finita. «È l’incuria che ci uccide», dicono i residenti, «e quel parco non era sicuro da anni». Lo chiamano “la buca” perché un tempo lì c’era una discarica. Oggi, è un luogo dove la manutenzione dipende più dal volontariato che dall’intervento delle istituzioni.

Ma la domanda più forte, quasi urlata, è: perché il parco era aperto con quel vento? Nessuno ha risposte. E mentre la rabbia cresce, si ricordano episodi simili, come l’anziana morta a Monteverde l’anno scorso per il crollo di un altro albero trascurato.

Una famiglia spezzata, una città in lutto

Francesca lascia tre figli: 12, 10 e 7 anni. Bambini che quel giorno erano lì, a giocare a pochi metri dalla tragedia, e che oggi devono affrontare una perdita che non può essere spiegata. Il loro gioco si è fermato all’improvviso, travolto da urla e lacrime. Anche Alessia, l’amica ferita, lotta per riprendersi. «Non è in pericolo di vita, ma la prognosi resta riservata», ha detto il sindaco Roberto Gualtieri, visibilmente scosso, dopo aver visitato i parenti in ospedale.

Inchiesta per omicidio colposo

La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. L’area è sotto sequestro, l’albero è sotto esame, e le istituzioni promettono «piena luce» sulla vicenda. Ma la luce, a Colli Aniene, è quella delle candele accese in ricordo di Francesca, una madre che ha perso la vita per colpa di un albero che non doveva cadere. E mentre Roma piange, il quartiere alza la voce. Non c’è vento abbastanza forte da spegnere la rabbia di chi sa che tragedie come questa si possono e si devono evitare.