Fratoianni raccoglie in California le firme sul salario
Nicola Fratoianni è stato informato minuto per minuto in California dove trascorreva le sue vacanze sull’andamento della “raccolta firme” per il salario minimo legale. Magari avrà festeggiato i “risultati” con l’onorevole moglie.
Ma in Patria si comincia a pensare alla bufala. Sotto il solleone l’Italia si sarebbe mobilitata per far contenti Fratoianni e Calenda, Schlein e Conte, tutti insieme appassionatamente sul salario degli altri.
Fratoianni, salario in California
Però si può anche fingere di credere alle cifre diffuse dalle spiagge di tutto il mondo. Ma la sostanza non cambia: nella legge della sinistra non si spiega come recuperare le risorse necessarie se non prelevandole dalle fiscalità generale, lo Stato.
In realtà parliamo della solita propaganda. Questo tipo di raccolta firme vale ben poco, ma è semplicemente un’iniziativa di mobilitazione. Poi le leggi si fanno in Parlamento.
Magari, se l’avessero fatta, la legge sul salario minimo, quando governavano loro non sarebbero accaduto le presunte violazioni denunciate a carico del clan Soumahoro, a proposito di lavoratori sfruttati. Ma serviva ad accalappiare voti…
Sfrontato attacco al governo
La cosa più incredibile di questa vicenda è lo sfrontato attacco al governo. Come se a scordarsene negli anni – dei salari al minimo – fosse stato il centrodestra e non una sinistra fintamente operaista.
Che in Italia gli stipendi siano bassi non è certo una novità. Ed è anche questo il motivo che la coalizione di governo non si è trincerata dietro il rifiuto a parlarne. Ha solo chiesto, con la Meloni in testa, di non pretendere di decidere frettolosamente, per evitare una toppa peggiore del buco.
E per questo toccherà al Cnel – che è organo costituzionale e non una sezione di partito – mettere in campo una proposta su cui discutere tra destra e sinistra. Non è una perdita di tempo, perché nel frattempo è entrato in vigore il taglio del cuneo fiscale, che si riflette sulle buste paga di chi lavora.
Finora, nessuno ci aveva pensato seriamente.