Addio a Gabriele Limido, la destra senza se e senza ma

Gabriele Limido

Giorni tristissimi questi di aprile: ci ha lasciato anche Gabriele Limido e davvero ti chiedi perché. Quale destino infame tocca affrontare. 

Ma sappiamo che la comunità della destra nazionale lo apprezzava in tutta Italia, gli voleva bene: un infarto ce lo ha portato via. Domani, lunedì primo maggio alle 10,30, potremo salutarlo ai funerali assieme a sua moglie e i figli al Tiburtino, presso la Chiesa Gesù di Nazareth, in via Igino Giordani 5.

Domani l’addio a Gabriele Limido

Gabriele era stato a Roma anzitutto il capo della gloriosa sezione Prati del Msi, in via Ottaviano, e credo di non sbagliare se forse fu l’incarico politico che più tenne nel suo generoso cuore. Adorava Giorgio Almirante, ne era uno tra i più fedeli e leali sostenitori. Fu anche buon amico di Fini.

Limido è stato consigliere alla regione Calabria e nel Lazio, qui sostenne il mio governo regionale in quegli anni davvero intensi. Poi, insieme, nel 2007 fondammo La Destra (nella foto al congresso nazionale di Torino). Diventò segretario regionale nella sua Calabria, lo nominai poi capo della mia segreteria politica. Ogni volta che scendevamo nella sua terra, si toccava con mano l’affetto della sua gente. Cropalati, il suo paese, era un mito per tutti noi.

Era la destra senza se e senza ma

La dote più importante di Gabriele Limido? Era un uomo onesto, fortissimo nei suoi ideali, integro nei valori morali. Non sopportava gli approfittatori, chi rubava, era un politico di destra senza se e senza ma.

Meritava il Parlamento, non riuscii a portarcelo, sarebbe stato fantastico vederlo guardare in faccia gli avversari politici con la sua fierezza. 

Ci furono anche dissapori – succede – che recentemente avevamo entrambi superato. Perché poi ti ritrovi, ti abbracci e pensi alle tante belle battaglie combattute spalla a spalla.

La politica ce l’hai nelle vene e la fai solo se hai passione. E lui era una roccia che la amava come la sua bella famiglia.