Ormai Gad Lerner è ossessionato da Matteo Salvini

Lerner salvini

Matteo Salvini regali a Gad Lerner qualche trenino di quelli con cui giocavamo da bambini. Perché leggere le fantastiche posizioni del giornalista da una parte mette di buonumore, dall’altra fa capire a che livello si può scendere nella critica.

Probabilmente, Lerner ha creduto di essere particolarmente sveglio nell’attacco a Salvini: “È rassicurante constatare che con Matteo Salvini ministro dei trasporti i treni non arrivano in orario. Semmai vanno in pezzi. Meglio chiacchierare del ponte sullo stretto”.

Lerner insiste su Salvini

Il che significa più cose. Lerner non conosce la storia delle ferrovie italiane, né chi le ha governate per decenni. Poi, Lerner resta ossessionato da Salvini, al quale attribuisce una specie di antifascismo in locomotiva, se gli attribuisce i ritardi ferroviari di questi giorni. E gli rimprovera di pensare al futuro, con il Ponte sullo Stretto.

Ora, non si può pretendere assenza di faziosità quando si legge Lerner. Non è roba sua.

Ci mancava quella sui treni che “vanno in pezzi”. Ma certo è complicato pretendere in pochi mesi la revisione di decine di migliaia di chilometri di rete ferroviaria. Ma ormai dovremmo esserci abituati: rimproverano al centrodestra quello che non ha fatto la sinistra. Basterebbe citofonare a Delrio, a Toninelli, alla De’ Micheli. Ma Lerner non lo fa: lui ce l’ha solo con Salvini e la Meloni.

Immancabile: il Ponte nel mirino

E così il Ponte sullo Stretto diventa, con la sua penna, un artifizio per non parlare dei guasti provocati da almeno dieci anni di malgoverno. Rosso, però, e non tricolore. Ma che importa: quel che interessa a certi settori è solo la demonizzazione dell’avversario.

Peccato che però adesso i guasti vengono rimessi a posto in poche ore. E magari questo è ciò che dispiace di più al principe della faziosità.

Guai a dirgli che ce ne freghiamo di quel che racconta: arriva subito l’Appello Sacro all’Anpi. Ma per favore…