Geyser in via Sestio Menas: Acea in azione per trovare le cause
In merito alla perdita idrica registrata in via Sestio Menas, Acea Ato 2 si è prontamente attivata, arrivando sul posto ed eseguendo la chiusura del flusso idrico per permettere il conseguente intervento di riparazione, che continuerà nelle prossime ore fino alla risoluzione del problema. Lo comunica in una nota Acea Ato 2.
Attive 7 autobotti
Sul posto – prosegue la nota – sono già attive 7 autobotti nei seguenti punti: una in via Attio Labeone, angolo Via Sestio Menas; una in via Marco Papio, angolo Via Sestio Menas; due in via Marco Celio Rufo. Tre autobotti invece sono situate internamente all’aeroporto di Centocelle
Le cause del danno
In questo momento Acea Ato 2 – conclude la nota – in collaborazione con il Dipartimento capitolino ai Lavori pubblici, sta lavorando anche per verificare le cause del danno riscontrato.
Forza Italia chiede verifiche sui palazzi
La voragine di via Sestio Menas al Quadraro “rappresenta l’emblema della Roma di oggi: una criticità che diventa, a causa dei tempi biblici di intervento, una vera e propria emergenza che mette a repentaglio i cittadini. Ci auguriamo che il Sindaco Roberto Gualtieri, presente lo scorso 29 marzo e poi non più pervenuto, dia prontamente vita a una task force per verificare la stabilità dei palazzi adiacenti alla voragine, in particolare quelli in corrispondenza di via Marco Papio, via Atteo Labeone e via Marco Celio Rufo prima che si verifichino altri crolli”. Così in una nota Giovanni Cedrone, coordinatore di Forza Italia per il Municipio VII, e i vicecoordinatori Federica Ceccarini, Fabio Santonoceto e Alessandro Galli. “Quella zona è nota per le cavità sotterranee ben prima della costruzione di quelle palazzine, un sottosuolo fragile che ora potrebbe farci pagare l’urto dell’urbanizzazione incontrollata. Sarebbe inoltre da capire come mai si siano rotte le tubature proprio in corrispondenza della voragine che forse avrebbe dovuto essere quantomeno riparata dalle intemperie. Quel che è certo è che i cittadini che vivono a ridosso dell’area vanno tutelati e tranquillizzati perché è a rischio la loro incolumità e il bene più prezioso che hanno, la casa”, concludono.