Ghera sulle nomine della Regione “in articulo mortis”: stipendiopoli targata Pd-M5S
“La nostra opposizione sulla inaccettabile forzatura delle nomine degli Egato ha costretto il numero due della Regione Lazio a rimangiarsi questa ennesima stipendiopoli targata Pd-M5Stelle. Alla luce di questo ripensamento, risulta senz’altro una inopportuna fuga in avanti il conferimento degli incarichi per l’Ente di Gestione dell’Ambito di Frosinone”. Così in un comunicato Fabrizio Ghera capogruppo di Fdi alla Regione Lazio.
Ghera: D’Amato non si oppose a questo poltronificio
“C’è poi il tema degli alti emolumenti previsti, sul quale non può certo fare promesse di tagli il candidato alle regionali della Sinistra, che da elemento di spicco della Giunta Zingaretti, non ha espresso nessuna contrarietà a questa operazione poltronificio. Sempre sugli stipendi d’oro degli Egato, patetico il battibecco interno al M5Stelle regionale che come al solito, fa il doppio gioco di stare al governo del Lazio con alcuni esponenti e di fingere un’opposizione di facciata con altri”, conclude.
Righini: D’Amato non si erga ora a moralizzatore postumo
Sulla vicenda interviene anche Giancarlo Righini consigliere di Fdi alla Regione Lazio. “La tardiva marcia indietro dei vertici Pd della Regione Lazio che sospende le assemblee per le nomine degli Egato, non ci sarebbe stata senza l’allarme da noi lanciato. E anche senza il risalto dato dalla stampa. Ma la toppa non basta a coprire lo strappo se non si invalida l’elezione del presidente e del Consiglio dell’Egato di Frosinone. A questo punto evidentemente inopportuna. Non pensi l’Assessore alla Sanità di convincere qualcuno ergendosi a moralizzatore postumo. Il candidato alla presidenza della regione ha fatto parte della cabina di regia che stava mettendo in atto la grave forzatura di nominare consiglieri regionali in carica in un organismo creato dalla Regione stessa a sole due settimane dalle elezioni. Nè si possono chiamare fuori i Cinquestelle”.