Giallo a Roma, psicologa morta per overdose a 30 anni. La famiglia: ‘Valentina non si drogava’
Da pochi giorni era riuscita ad ottenere l’abilitazione e a diventare a tutti gli effetti una psicologa per esercitare la professione. Dopo anni di studio e sacrifici, Valentina R., 30 anni, che aveva lasciato la sua città nel veronese per trasferirsi a Roma, aveva coronato il suo sogno. Ma è proprio nella Capitale che lunedì scorso è stata trovata senza vita, in quell’abitazione che condivideva con il coinquilino di 60 anni.
Omicidio a Roma, lite tra famiglie finisce in tragedia: ucciso il 25enne Marcello De Angelis
A dare l’allarme proprio il 60enne. I due vivevano insieme sì, ma conducevano vite separate forse anche con orari differenti. Si parlavano poco, non avevano un grande rapporto, ma da qualche giorno il coinquilino non aveva notizie della 30enne. Non la vedeva rientrare, non sapeva se fosse in casa. E così ha aperto la porta della sua stanza, che non era chiusa a chiave, e l’ha trovata morta. Prima di quel momento nessun rumore, nessuna avvisaglia. Nessuno pare si sia accorto di qualcosa. E invece in quell’appartamento in via Domenico De Dominicis, nella zona di Casal Bertone, Valentina R. era ormai senza vita.
Sospetto overdose dietro la morte della psicologa
Valentina R., da due settimane psicologa, è stata trovata senza vita in casa. Sul suo corpo non sembra ci fossero segni di violenza, ma infilato nel braccio la 30enne pare avesse l’ago di una siringa. Accanto a lei il cagnolino che l’ha vegliata, a terra un cucchiaino. Stando ai primi accertamenti della Polizia, intervenuta sul posto, pare che la 30enne sia morta per overdose, ma la famiglia non crede a questa ipotesi. La mamma, come riporta Il Corriere della Sera, è convinta e certa: sua figlia non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti. E così il giallo sulla morte della giovane psicologa si infittisce.
Le indagini sono in corso
E se da una parte sul corpo della giovane il Pm ha disposto l‘autopsia e ha aperto un’inchiesta sul caso, dall’altra le indagini proseguono per cercare di fare chiarezza e capire cosa sia successo la sera del 30 settembre scorso. Spetterà agli inquirenti ricostruire gli attimi prima della tragica scoperta.
Molto probabilmente nessuno, neppure il coinquilino di 60 anni con il quale la psicologa non aveva molti rapporti, parlava poco con lui, si era accorto che qualcosa non andava. Poi la macabra scoperta e la pista dell’overdose. La mamma della 30enne, però, non crede a questa ‘tesi’ e vuole che venga riportata alla luce la verità. Cosa è successo alla sua Valentina, che da due settimane aveva anche ottenuto l’abilitazione per esercitare la professione?