Giallo in una chiesa calabrese: tentano di avvelenare il parroco col vino della messa
Giallo degno di Agata Christie (o meglio ancora dei casi di Padre Brown) in una parrocchia calabrese, dove un parroco ha rischiato di finire avvelenato. Prima della celebrazione della messa nella chiesa di San Nicola di Pannaconi, frazione di Cessaniti, nel Vibonese, celebrata da don Felice Battaglia, qualcuno ha versato nelle ampolline dell’acqua e del vino per la messa della candeggina. Lo ha scoperto lo stesso parroco, vittima nei giorni scorsi di altre intimidazioni, dopo aver consacrato acqua e vino nel celebrare l’eucarestia.
Nel momento in cui ha accostato il calice alla bocca, il sacerdote ha sentito uno strano odore che lo ha indotto a non bere né il vino, né l’acqua. Don Felice ha poi scoperto, attraverso analisi eseguite in un laboratorio, che nelle due ampolle era stata versata candeggina. Il sacerdote ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini per identificare i responsabili.
Il parroco calabrese ha denunciato di essere nel mirino di qualche ignoto. Come ricostruisce il sito Il Vibonese, «dopo l’auto rigata circa dieci giorni fa e la conseguente ondata di solidarietà giunta da più parti, lo stesso parroco si è visto costretto a sporgere una nuova denuncia ai carabinieri della Stazione di Cessaniti. Il sacerdote, infatti, è stato destinatario nelle scorse ore di una lettera minatoria lasciata da ignoti sul parabrezza della sua auto, la stessa Fiat Punto in precedenza danneggiata. Una volta presa in mano la missiva e letto il contenuto, a don Felice Palamara non è rimasto che recarsi nella locale Stazione dell’Arma e denunciare l’accaduto. Indagini in corso, dunque, da parte dei carabinieri, nel tentativo di risalire all’autore o agli autori che hanno “concepito” la missiva preoccupandosi di lasciarla sul parabrezza della macchina del sacerdote».