Giardino di Roma, incubo trasporti: 013, l’autobus solitario
C’è un quartiere di Roma che si chiama Giardino di Roma, ha 11 mila residenti e un solo autobus di congiunzione con la Capitale.
Lo 013 passa ogni ora e mezza e per arrivare a Casal Bernocchi (per poi andare in città) occorre fare un lungo tratto a piedi: ben 1 km e 800 metri. Sembra quasi che qualcuno abbia dimenticato l’esistenza di questa zona e dei suoi abitanti.
Leonardo Di Matteo, no. Il Consigliere municipale PD, Presidente della Commissione LL.PP. e Mobilità Municipio Roma X, ha deciso di non abbandonare i cittadini del suo quartiere. E di
Giardino di Roma, la storia del quartiere
Il quartiere nasce nei primi anni ’90 in forma di consorzio a seguito di una convenzione stipulata tra il costruttore Caltagirone e il Comune di Roma. Oggi Giardino di Roma, situato nel X Municipio, è parte del Comune di Roma.
Ma non ha molto da offrire a parte un ristorante, qualche bar che chiude alle 20 e un teatro parrocchiale.
Chi ci vive e vuole passare una serata fuori va a Ostia, se non vuole arrivare a Roma, che con il suo traffico rende tutto molto più lontano.
Già, perché se Ostia è abbandonata da Roma, Giardini di Roma non esiste proprio. E lo dimostra il fatto che i suoi 11.000 residenti devono arrangiarsi con un servizio di trasporti che conta – appunto – un solo autobus che passa ogni ora e mezza.
Il bus fantasma
L’autobus che serve il quartiere è praticamente inesistente. Lo O13 è “scomparso”, si potrebbe ironizzare. Chi l’ha visto? Passa e non passa, si vede e non si vede. Un servizio su cui gli abitanti del quartier non possono di certo contare.
Come fanno le ragazze e i ragazzi ad andare a scuola? È quello che si chiede Di Matteo, che per questo motivo ha presentato un’esposto alla Procura.
La richiesta d’aiuto
Alcuni residenti infatti hanno contattato il Presidente commissione ai lavori pubblici scrivendo:
“Lo 013 che non passa, con attese di un’ora alle fermate, è fondamentale per andare alla stazione di Casal Bernocchi. Fra poco iniziano le scuole, aiutateci!”
Il disagio dei residenti di Giardino di Roma viene quindi segnalato da Di Matteo e il presidente commissione ai lavori pubblici organizza una commissione, nella quale il primo e unico punto è la “Grave criticità del servizio di trasporto pubblico locale erogato dall’azienda TPLS S.C.A.R.L.
Viene quindi richiesto urgentemente di conoscere i tempi di attuazione nel nuovo contratto di servizio di rete periferica visti i gravi disagi manifestati.
All’incontro sono stati invitati in molti: dall’assessore ai lavori pubblici del X municipio Guglielmo Calcerano, al direttore dell’azienda, fino ai 7 presidenti del comitato di zona. Ma, per essere sicuro di “smuovere le acque”, presenta anche un esposto alla Procura di Roma.
Contratto in scadenza
Contattato al telefono, Di Matteo dichiara: “Sto facendo appurare se effettivamente il servizio venga fatto da una sola vettura. A novembre, come ci ha riferito in commissione il 5 luglio il Dipartimento Mobilità Trasporti di Roma Capitale, sono terminati i 300 giorni di affiancamento alla vecchia azienda la ROMA TPL SCARL da parte delle aziende “Raggruppamenti temporanei di impresa (RTI) che a gennaio 2024 hanno vinto la maxi gara d’appalto bandita da Roma Capitale di circa 30 milioni di Km, divisa in due lotti da 15milioni ciascuno, che migliorerà il servizio con l’arrivo di nuove vetture.
Nel frattempo continuerò a muovere ulteriori passi come amministrazione municipale al fine di tutelare sempre e comunque i cittadini per la garanzia di un servizio di Trasporto delle linee private nel nostro municipio come da contratto con Roma Capitale”.
Ma nel frattempo, visto che quanto fatto finora non sembra aver sortito alcun effetto, gli utenti soffrono e sperano in un potenziamento del servizio e regolare già da settembre, quando le scuole riapriranno. I genitori infatti sono preoccupati per i loro figli, che saranno costretti ad “arrangiarsi” per raggiungere gli edifici scolastici.
Quello che attende molti studenti è un autunno da incubo. Come quello che vive anche qualche lavoratore che, ogni mattina, è costretto ad alzarsi alle 5 del mattino per arrivare in zona Settebagni prendendo il 712 che dopo la scomparsa dello O13. Un viaggio di due ore per arrivare dall’altra parte delle città, in un orario senza traffico. Lo stesso tempo che si impiega per arrivare a Napoli e prendere comodamente un caffè.