Giorgia Meloni chiarisce: “Fermerò definitivamente l’immigrazione illegale”

meloni conferenza stampa

Successo oltre le aspettative per la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni svoltasi oggi alla Farnesina. Lo dice Giorgia Meloni, nel corso di un’intervista al Tg1. Il premier ha spiegato che partecipavano “oltre 20 Paesi mediterranei, arabi, europei, africani, 16 tra capi di stato e di governo, 10 organizzazioni internazionali”. Si tratta, ricorda Meloni, di “un modello cooperativo che noi proponiamo con questi Paesi che hanno in comunione il Mediterraneo, un interesse convergente”.

Cambiare l’impostazione sui clandestini

Il presidente del Consiglio ribadisce con forza che sui clandestini “bisogna cambiare impostazione rispetto a quelli che ci dicevano che non bisognava difendere i confini e che la migrazione era un diritto che non poteva essere limitato”. “Con la situazione che c’è diventa impossibile la pressione sulle nostre coste, per questo bisogna trovare soluzioni strutturali. Io il fenomeno dell’immigrazione illegale lo voglio fermare definitivamente, per fare questo c’è bisogno di cooperazione internazionale”, ha chiarito Meloni ai microfoni del Tg1.

“Follow the money”, chi specula sui clandestini?

“Bisogna colpire le reti finanziarie” che stanno dietro i trafficanti “follow the money avrebbe detto qualcuno a cui siamo molto legati anni fa”. Così Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di Roma, con implicito riferimento al giudice Giovanni Falcone. “Più importante di tutto è il tema della cooperazione con i Paesi africani, in generale con i Paesi di provenienza. Noi abbiamo parlato di un modello di sviluppo ampio, non predatorio, sostenibile, e significa anche finanziare le iniziative con una pluralità di strumenti, comprese le donazioni degli stati partecipanti”.

“La concretezza, gli obiettivi di concretezza, di approccio che questa iniziativa ha dato oggi sono un inedito e io sono molto fiera di questo, perché penso che queste iniziative abbiano un senso se riescono a dare il segnale di qualcosa di nuovo”, conclude