Giorgia Meloni, la vincitrice delle elezioni in Francia (forse) è lei
Uno degli effetti collaterali delle elezioni in Francia è, molto probabilmente, quello di dare forza e fiducia al Governo di destra di Giorgia Meloni. È lei stessa che, da Washington, dove in queste ore parteciperà al vertice Nato, a dare una chiave di lettura ai risultati usciti dalle urne, anche – e soprattutto – in vista della Commissione Ue, il cui destino verrà deciso tra 9 giorni dall’Europarlamento insieme a quello di Ursula von der Leyen.
“In Francia non ha vinto nessuno”
Secondo la Premier, in Francia “Nessuno può cantare vittoria. Questo perché c’erano tre schieramenti, ma nessuno di questi è in grado di governare da solo. Oltretutto in alcuni di questi ci sono differenze molto forti, quindi bisogna vedere cosa succederà. Il fatto è che al ballottaggio non ha vinto nessuno”, ha commentato Giorgia Meloni.
La Presidente del Consiglio confronta poi la situazione d’Oltralpe con quella nostrana, sottolineando le difficoltà che ci saranno per formare il nuovo governo. “È molto più semplice governare quando tra alleati si condividono le idee, invece dello stesso nemico”.
La frecciata è chiaramente riferita al fatto che il secondo turno è stato strategicamente pianificato in modo da sottrarre voti all’estrema destra di Marine Le Pen (che la Meloni non ha mai avuto in sinpatia), ma questo ha portato a un’estrema instabilità parlamentare.
“Governo stabile in Italia: in Europa non tutti sono come noi”
Per spiegare meglio il concetto, la Meloni ha voluto rimarcare meglio la posizione attuale della sua maggioranza. “In Italia in passato avevamo governi instabili, proprio durante periodi in cui l’Europa aveva – al contrario – governi molto solidi, cosa che ci rendeva ancora più fragili nei confronti degli altri Stati. Ora, al contrario, noi abbiamo un governo stabile, mentre nel resto dell’Europa ci sono molti governi instabili. Sono orgogliosa di quanto fatto con la mia squadra”.
Le richieste
La Meloni, poi, punta ancora più in alto. Proprio la solidità del governo e il fatto che l’Italia, al momento, risulta essere la terza economia europea, spinge la Premier a chiedere sul fronte europeo la delega al Bilancio e al Pnrr per Raffaele Fitto e una vicepresidenza esecutiva. In cambio darebbe l’appoggio – con i 24 voti di Fratelli d’Italia – a Ursula von der Leyen, che senza quei voti non avrebbe la certezza dell’elezione bis.
E, tornando alle elezioni francesi, proprio queste stanno dando l’assist alla premier italiana e a FdI, mettendo in luce come la destra meloniana sia in realtà quella più centrista ed equilibrata d’Europa. E quindi più adatta ad avere cariche importanti, rispetto a leader europei che – comunque si muovono – sembrano fare danni. Le prime mosse si faranno già nelle prossime ore, approfittando del vertice Nato. E poi si torna in Europa, per scoprire le carte tra 9 giorni.