Da Giorgia Meloni una difesa oggettiva del Msi (video)

Meloni Msi

Giorgia Meloni, il Msi, il 25 aprile… e poi e poi e poi: ha fatto più che bene la premier a stroncare una polemica insensata. Il popolo italiano, alle urne del 25 settembre, non ha avuto paura di un fascismo nato cento anni fa e finito ottanta anni orsono; non ha visto il nemico nella nuova classe dirigente; e pensa al domani dell’Italia.

Da ieri è un’altra storia e sarà ridicolo chi vorrà tornarci sopra. Perché la presidente del Consiglio non ha avuto paura di difendere memoria e radici di un partito che nella democrazia italiana è stato emblema di coraggio e ha rappresentato milioni di nostri connazionali.

Giorgia Meloni e il Msi, una difesa giusta

E la Meloni sul Msi ha detto anche altro, davanti ai giornalisti convocati dall’ordine nazionale e dalla stampa parlamentare per il consueto incontro di fine anno con il premier. Parole definitive: “Credo che il Msi sia un partito che abbia avuto un ruolo nella storia repubblicana di traghettare verso la democrazia milioni di italiani usciti sconfitti dalla guerra. È stato un partito della destra repubblicana, ha partecipato alle elezioni del presidente della Repubblica, è stato pienamente presente nelle dinamiche democratiche, è arrivato al governo prima del congresso che lo trasformò in Alleanza nazionale. Uno può condividere o no, ma è stato un partito della destra democratica, dell’Italia democratica e repubblicana“.

Per Giorgia Meloni il Msi “ha avuto un ruolo molto importante nel combattere la violenza politica, il terrorismo”. Si ricorderanno le dichiarazioni di Almirante, ha aggiunto: ‘Doppia pena di morte per i terroristi di destra’. Era un partito che aveva la responsabilità di accompagnare persone che altrimenti avrebbero fatto scelte diverse. Non capisco – ha continuato – perché qualcosa di assolutamente presentabile dieci, venti, trenta anni fa, quando partecipava alle elezioni dei presidenti della Repubblica, debba essere impresentabile oggi”. E ancora: “Il Msi  è sempre stato chiarissimo sul tema della lotta all’antisemitismo, ha fatto il suo percorso”.

E sul 25 aprile la solita stecca fuoriluogo dell’Anpi

E ha anche detto – la premier – che parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile, come è normale che sia per i rappresentanti delle istituzioni. Capitò anche a me, da governatore della Regione, con il presidente Ciampi.

E questo fa saltare la mosca al naso ai soliti noti dell’Anpi: “Venga pure, le manda a dire il presidente dell’associazione Pagliarulo. Ma non se la prenda se sarà fischiata”. Capito? Proprio quello che denuncia Giorgia, il gioco al rilancio. Perché adesso vogliono “la condanna del Msi”. Sennò viene “fischiata”. I democratici della domenica.