Giovanni Paolo II, 15 anni fa moriva il Papa Santo

Sono passati quindici anni dalla scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, il Papa Santo. I suoi ventisette anni di pontificato hanno lasciato un ricordo fortissimo e indelebile. In tutte le coscienze degli uomini e delle donne del mondo, indipendentemente dalla fede e dalla confessione religiosa di ognuno. Papa Wojtyla ha attraversato e caratterizzato due secoli e due millenni. Ha visto la fine del comunismo, e ha contribuito alla sua caduta. Con la forza della fede e dell’esempio, all’epoca di Ronald Regan e dell’America dello scudo stellare. Ha sofferto per la sua Polonia quando a guidarla era il generale Jaruzelsky. Fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989 e all’ascesa di Solidarnosc e di Lec Walesa. Lo abbiamo visto sofferente dopo l’attentato ad opera del terrorista turco Ali Agca. Era il 13 maggio del 1981, quindici giorni dopo sarebbe morto il Cardinale di Varsavia Wyszynski. Ma Papa Giovanni Paolo II non poté andare al suo funerale. Era ancora convalescente, ricoverato al Gemelli.

 

Damose da fa’, semo Romani. Un Papa nel cuore della Chiesa e nel cuore di Roma

Se mi sbaglio, mi corrigerete. Era il sedici ottobre del 1978 quando il Cardinale Wojtyla sali al Soglio Pontificio. La sua frase disarmante con la quale volle farsi conoscere al mondo come Papa rimarrà per sempre simbolo della sua rivoluzione dolce. Giovanni Paolo II è stato un Papa che ha voluto avvicinare la Chiesa a tutti i suoi fedeli. Ma non solo, il successore di Pietro che veniva dall’Est ha voluto incarnare su di se’ la figura del pellegrino. Un abbraccio ideale a tutti i popoli della terra testimoniato dai suoi oltre cento viaggi apostolici. Con 127 Paesi del mondo visitati. Una missione di evangelizzazione e di ascolto la sua, per portare anche negli angoli più remoti del pianeta la parola di Dio. Primo Papa non italiano dopo 455 anni, dai tempi di Adriano VI, ha avuto però un rapporto particolare con la città di Roma, di cui è stato il duecentosessantaquattresimo Vescovo. Indimenticabile il suo damose da fa’, volemose bene, semo Romani. Era il 26 febbraio del 2004, e Giovanni Paolo II incontrava le diocesi della capitale per l’inizio della Quaresima. Mise da parte il discorso scritto ed esordi in romanesco, lasciando tutti di stucco.

 

Le 14 encicliche di Giovanni Paolo II. Dalla devozione alla  Vergine Maria alla dottrina sociale della Chiesa

E’ stata sterminata la produzione di documenti, memorie, lettere e appunti che Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato nei suoi 27 anni di pontificato. La sua prima enciclica è del 1979, l’anno successivo alla  sua elezione a Pontefice. Redemptor hominis il titolo, che fa richiamo al suo appello iniziale a tuti i fedeli ad aprire le porte a Cristo. Nel 1987 arriverà Redemptoris Mater opera dedicata espressamente alla Vergine Maria. Verso la quale il Pontefice era particolarmente devoto, e per la quale aveva coniato il motto Totus tuum. Del 1991 forse la sua enciclica più famosa, Centesimus Annus. Nel centenario della promulgazione della Rerum Novarum di Leone XIII Papa Wojtyla affronta il tema della Dottrina sociale della Chiesa con al centro il paradigma della dignità dell’Uomo. Un Pontefice attento al sociale e sempre rivolto agli ultimi, ai deboli e agli indifesi. Che però è stato anche tradizionalista nel difendere con forza i valori cristiani e cattolici.  Dal no all’aborto e al sacerdozio femminile fino alla difesa del celibato ecclesiastico. Sul piano della Dottrina il Papa Santo non ha mai avuto dubbi o tentennamenti.

 

In ricordo del Papa Santo

E’ stato Benedetto XVI successore di Giovanni Paolo II ad aprire nello stesso autunno del 2005 la procedura di beatificazione per Papa Wojtyla. Che venne festeggiato Beato il primo maggio del 2011 proprio dal suo difetto successore. Cosa che non accadeva nella Chiesa da circa un millennio. Il 27 aprile del 2014 Giovanni Paolo II è stato proclamato Santo insieme a Giovanni XXIII da Papa Francesco. Quando il Papa polacco mori il 2 aprile del 2005 l’emozione del mondo fu incontenibile. Oltre tre milioni di pellegrini giunsero da tutto il globo per rendere omaggio alla salma, e al funerale che si tenne l’8 aprile erano presenti decine di Capi di Stato di tutto il mondo. A lui sono stati intitolati aeroporti, piazze, santuari e università. E anche la stazione Termini di Roma. Oggi Papa Wojtyla ci manca se possibile ancora di più. E il suo semo Romani, damose da fa’ ci sembra più attuale che mai.