Giunta Rocca ‘stacca’ il Forlanini di Roma da San Camillo e Spallanzani: verso la ‘svendita’ al Vaticano

La Regione Lazio ha approvato la delibera che sancisce formalmente l’autonomia aziendale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini. Con questo provvedimento, il Forlanini viene ufficialmente separato dalla gestione condivisa con il San Camillo e lo Spallanzani, segnando un importante cambiamento nell’assetto sanitario della capitale e del Lazio. La decisione della giunta Rocca ratificata il 13 marzo e pubblicata il 18 marzo solleva dubbi sulle reali intenzioni dietro questa operazione, che potrebbe aprire la strada a una futura cessione della struttura al Vaticano.
In questo modo la struttura viene separata, dal punto di vista burocratico e amministrativo, dal San Camillo e Spallanzani e soprattutto anche dalla Asl territoriale cui appartiene. E reso, dal punto di vista sanitario,del tutto indipendente dal ‘mondo’ della sanità che lo circonda. Indipendente, soprattutto, lo ripetiamo, dalle due strutture sanitarie con i quali esistono da tempo importanti rapporti funzionali di cooperazione che avrebbero potuto essere sviluppati. Al contrario, il Forlanini sarebbe sul punto di essere privatizzato. Tale vicenda era stata da noi affrontata in una recente inchiesta. Tutto prelude quindi ad una sua possibile privatizzazione.

L’ospedale storico di Roma verso la ‘svendita’ al Vaticano
Il Forlanini, un tempo fiore all’occhiello della sanità pubblica romana, è da anni oggetto di progetti di riconversione. Chiuso come ospedale nel 2015, la sua destinazione è rimasta incerta, con numerosi tentativi di rilancio falliti. Ora, con la sua uscita dalla gestione del San Camillo e dello Spallanzani, si teme che la struttura possa essere definitivamente destinata a interessi privati. Con il Vaticano tra i principali candidati.
L’ospedale pubblico di Roma ‘staccato’ San Camillo e Spallanzani
La separazione burocratica formale del Forlanini dal San Camillo e Spallanzani potrebbe rappresentare proprio un primo passo verso la cessione a breve ai privati. Tale questione era oggetto, tra l’altro, di una interrogazione del 6 febbraio scorso a risposta scritta firmata dai consiglieri Marietta Tidei e Luciano Nobili e inviata a Francesco Rocca, governatore del Lazio e delegato alla Sanità regionale. Una interrogazione che è rimasta senza risposta.
Non è un mistero che il Vaticano abbia espresso più volte interesse per la struttura, che potrebbe essere trasformata in un polo sanitario a gestione ecclesiastica. Questo solleva interrogativi sul futuro della sanità pubblica nella capitale, con il rischio di una progressiva privatizzazione delle strutture storicamente legate al servizio pubblico.
Le reazioni e le conseguenze per Roma e i romani
L’operazione non è passata inosservata e ha già sollevato critiche da parte di esperti del settore e cittadini. L’autonomia dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini potrebbe rendere il Forlanini più vulnerabile a operazioni di privatizzazione con un impatto significativo sulla sanità pubblica locale e un impoverimento del settore pediatrico pubblico romano e laziale. Resta da vedere quale sarà il prossimo passo della Regione Lazio e se si concretizzerà una cessione della struttura, trasformando definitivamente il panorama sanitario romano.

Roma, dagli anni ’30 un realtà della sanità di Roma
L’ex ospedale Carlo Forlanini di Roma fu inaugurato negli anni Trenta per la cura dei malati di tubercolosi. La struttura sanitaria appresenta un esempio straordinario di architettura razionalista. Con i suoi ampi padiglioni immersi nel verde, è stato per decenni un punto di riferimento nella lotta alle malattie polmonari. Ma dal 2015, anno della sua chiusura definitiva, il complesso versa in uno stato di abbandono e degrado, diventando simbolo di opportunità mancate e di una gestione del patrimonio pubblico spesso inefficace.

