Conte usa Almirante per ragioni di sciacallaggio politico
Ma quanto è generoso Giuseppe Conte, che riscopre Giorgio Almirante e la sua onestà al solo scopo di attaccare la Santanchè. E qui il tema non è l’innocenza o meno della ministra, la sua permanente o no al governo; ma la faccia tosta di chi ogni giorno prende di petto l’antico leader missino e ora lo esalta con un gioco davvero cinico. Lo sciacallaggio politico.
Ed è proprio a Conte che rivolgiamo una domanda su Almirante: a che titolo lo tira in ballo? Tutti, tranne i faziosi ad oltranza, sanno quanto fosse pulite le mani del segretario del Msi. Ora anche l’ex premier, pur se al solo scopo di attaccare la maggioranza di governo.
Come Conte “usa” Almirante
E dice, Conte, che Almirante non fa parte del suo “Pantheon”. Ci crediamo senza dubbio, anche perché magari dall’aldilà gli avrebbe chiesto conto di qualche decreto sbrigativo pro-suocero da Palazzo Chigi…
C’è una politica che dovrebbe smetterla di tirare per la giacca anche chi non c’è più. Perché appare davvero un atteggiamento muscolare, senza altro senso che non quello di fare il furbetto sperando di fare male all’avversario.
Ognuno si sarà fatto un giudizio sulla questione che vede al centro il ministro Santanchè. Ma nessuno di noi cittadini è giudice rispetto alla legge. E soprattutto non ci sogneremmo paragoni improponibili con personaggi su cui si è detto peste e corna quando è convenuto.
Fanno i furbetti contro gli avversari
Oppure Conte si è persino scordato la retromarcia dell’allora sua sindaca Raggi proprio sulla strada di Roma da intitolare al leader missino? Ma ora lui se ne vuole riappropriare solo per ragioni di cassetta elettorale. Un po’ squallido, per la verità.
Semmai Conte si chieda quanti ex elettori grillini – in vita però – hanno abbandonato i Cinque stelle in questi anni per le incoerenze vissute.
Almeno ci si risparmino le lezioncine morali impartite da chi non ne ha alcun titolo.