Gli sciacalli non mancano mai. Rubano sulle mascherine
Gli sciacalli nelle disgrazie non mancano mai. Sono saliti infatti alle stelle i prezzi di alcune merci che gli italiani stanno comprando per affrontare l’emergenza. La politica interviene. “Bisogna fermare subito la vergognosa speculazione che ha fatto letteralmente schizzare alle stelle i prezzi delle mascherine e di alcuni prodotti igienico-sanitari. Questi stanno andando a ruba soprattutto sul web, visto che molti negozi hanno finito le scorte. Va ad esempio pesantemente sanzionato chi sta vendendo l’Amuchina a 30 euro, praticamente a 373 euro al litro contro i 40 del giorno precedente. Questi comportamenti ignobili vanno chiamati col proprio nome. Si tratta di sciacallaggio commerciale, ed è ancora più ignobile che vengano praticati anche dai colossi del web”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.
Gli sciacalli denunciati da Federconsumatori
Gli sciacalli denunciati anche da Federconsumatori. “Risultano in aumento i fenomeni speculativi sui prezzi di disinfettanti per le mani e mascherine, con rincari oltre il 148%”. Lo denuncia Federconsumatori. “L’intera popolazione – si legge – è in allerta nel seguire l’evoluzione della diffusione del coronavirus, dopo la scoperta di alcuni focolai tra la Lombardia, il Veneto e il Piemonte. Il Governo e il ministero della Salute stanno mettendo a punto piani per garantire la sicurezza nazionale. I media diffondono i consigli utili su come comportarsi e quali accorgimenti adottare per evitare il contagio. Tra questi, una delle principali precauzioni è quella di lavarsi spesso le mani. Ecco perché sempre più cittadini si stanno munendo di disinfettanti antibatterici per pulire le mani”.
Aumenti assolutamente ingiustificati
Dai nostri monitoraggi e dalle segnalazioni di alcuni cittadini – continua la nota – emergono però i primi fenomeni speculativi su tali prodotti. In molte zone è difficile reperirli nei punti della grande distribuzione e nelle farmacie, per questo, soprattutto su internet, i prezzi sono lievitati a dismisura. Si può arrivare a pagare anche 8,69 – 10,90 euro un prodotto da 80 ml che normalmente ne costa in media 3,50 euro, con un rincaro di oltre il 148%. Anche su internet la reperibilità diminuisce di minuto in minuto e rimangono disponibili spesso solo i prodotti multi-confezione.
La ditta produttrice di Amuchina, Angelini Pharma, precisa in una nota. “E’ opportuno precisare che il prezzo ai propri canali diretti di tutti i prodotti a marchio Amuchina è rimasto invariato e non ha subito alcuna variazione rispetto al periodo pre-epidemia da coronavirus”. L’azienda assicura “di non avere alcuna responsabilità relativamente ai rincari rilevati dai consumatori e segnalati anche dai media”.