Granchi ai Fori Imperiali: una colonia nascosta nel cuore millenario di Roma

Roma, granchi ai Fori Imperiali

Nel cuore archeologico di Roma, proprio sotto i Fori Imperiali, vive una comunità inaspettata: una colonia di granchi di fiume, appartenenti alla specie Potamon fluviatile. Non si tratta di una presenza passeggera o frutto del caso, ma di una popolazione stabile che ha trovato rifugio nelle canalette di scolo dell’antico Foro di Traiano. Un habitat umido e protetto che ha permesso a questi crostacei di sopravvivere, evolversi e, secondo alcune ipotesi, restare lì fin dall’epoca romana.

Il ritrovamento non è recente, ma è tornato alla ribalta dopo una serie di osservazioni condotte negli ultimi anni. Durante gli scavi del 2005, infatti, gli archeologi trovarono, accanto a un busto in marmo di Costantino, alcuni esemplari di granchio ancora vivi in un antico scarico fognario. Un segnale chiaro: non sono ospiti recenti.

Ma c’è di più. Questi granchi, cresciuti in isolamento per secoli, sono oggi quasi il doppio più grandi dei loro simili in natura. Il carapace misura in media 7-8 cm, rispetto ai 4-5 cm standard. Una crescita anomala, favorita da un ambiente privo di grandi predatori e ricco di risorse.

I granchi dei Fori Imperiali: creature notturne

Questa strana colonia urbana è attiva soprattutto durante la notte. I granchi escono dalle loro tane scavate nel fango alla ricerca di cibo: insetti, larve, alghe e resti vegetali. Durante il giorno, invece, si rintanano per evitare i predatori — corvi e gabbiani, su tutti — che ancora popolano il centro storico romano.

Il loro comportamento non è diverso da quello osservato in natura, ma ciò che sorprende è il contesto urbano e archeologico in cui si sono adattati. I Fori Imperiali, simbolo del potere di Roma antica, sono oggi anche il rifugio di una rara forma di biodiversità urbana.

Un tesoro fragile sotto attacco: minacce ambientali e urbanistiche

Nonostante l’evidente adattabilità, la colonia di granchi è tutt’altro che al sicuro. I cambiamenti climatici, l’inquinamento e la continua trasformazione del tessuto urbano romano rappresentano rischi concreti. Gli esperti temono che, senza un’adeguata protezione, questa popolazione unica possa sparire per sempre.

La comunità scientifica sta monitorando la situazione e invita le istituzioni a intervenire per proteggere un patrimonio che non è solo storico, ma anche naturale.