Grande affermazione della destra in Francia e ancora di più in Andalusia. E ora?
Sembrava che Marine Le Pen e la destra fossero scomparse non solo dalla Francia, ma dall’intero pianeta. Nelle elezioni per l’Assemblea nazionale francese tutti parlavano solo di Melenchon e Macron, Macron e Melenchon. Di quel partitino con soli otto deputati, il Rassemblement Nazional, non si parlava mai, né in Francia né tantomeno in Italia. Figuriamoci. Ma il tonfo di Emmanuel Macron ci interessa relativamente, anche se diverte molto la Le Pen, che lo ha subito definito presidente di minoranza. Così come ci interessa poco il “successo” di Jean-Luc Melenchon, leader della sinistra, che comunque è arrivato dietro Macron. La vera notizia è che Marine Le Pen ha decuplicato i suoi deputatim passando da otto a 89 eletti che entrano nel Palais-Bourbon. Tutti ovviamente a preoccuparsi e a strillare, a iniziare dall’Unione europea.
Un futuro diverso per l’Europa
Ora si prospetta un futuro diverso per la Francia e per l’Europa. Ora Maceon dovrà cercare alleanza qua e là, ma ovviamente non con l’appestata Le Pen, che comunque si gode la vittoria. “Siamo riusciti ad eleggere un gruppo molto forte di deputati all’Assemblea. Che d’ora in poi sarà ancora più nazionale. Sarà di gran lunga il più numeroso della storia della nostra famiglia politica”, ha detto Marine Le Pen. Questo risultato permette di “preservare il Paese dal regno del partito unico. Faremo un’opposizione ferma, senza connivenze, ma responsabile”. In Italia si registra l’esultanza di Salvini. “Risultato storico alle elezioni francesi per l’amica Marine Le Pen. Mai eletti così tanti parlamentari: brava”. Alla faccia della maggioranza forte e chiara chiesta da Macron addirittura dalla sua visita in Ucraina.
In Andalusia aumenta la destra e il centrodestra
Meglio ancora è andata in Andalusia, dove c’è stata la netta affermazione del Partito Popolare e un ulteriore incrementi di Vox, il partito dei patrioti spagnoli. Il partito del governatore uscente Juan Manuel Moreno Bonilla (Pp) ha ottenuto 58 seggi, 32 in più della tornata precedente. Cresce anche Vox di Santiago Abascal che aumenta di due seggi la propria rappresentanza. Spariscono invece i liberali di Ciudadanos, che avevano 21 eletti e non ne confermano nessuno. La vera sconfitta politica, però, è quella dei socialisti del Psoe, il partito del premier Pedro Sànchez. Loro perdono tre seggi, passando da 33 a 30, ma soprattutto perdono la maggioranza relativa del parlamento dell’Andalusia, finora considerata una loro roccaforte. Ora gli spagnoli non vedono l’ora di votare le le politiche dell’anno prossimo, come gli italiani…