Gualtieri blinda il termovalorizzatore: l’ex assessore della Giunta Iervolino di Napoli resterà a Roma fino al 2028

Da sinistra, il sindaco Roberto Gualtieri, il dirigente del Comune di Roma Paolo Giacomelli e Rosa Russo Iervolino, ex sindaco di Napoli
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La Giunta Gualtieri ha deciso di trattenere a Roma l’ex assessore della Giunta Iervolino di Napoli, Paolo Giacomelli, fino al 2028, nonostante dal 1° febbraio 2025 sarebbe dovuto andare in pensione per raggiunti limiti di età: ha già compiuto 67 anni. Paolo Giacomelli è l’attuale Direttore del Dipartimento Ciclo dei Rifiuti di Roma. Ma soprattutto è il ‘deus ex machina’ del termovalorizzatore Acea che Gualtieri e soci vogliono costruire sull’ultimo lembo di terreno romano in località Santa Palomba, ma proprio al confine con i Comuni di Albano Laziale, Pomezia e Ardea , ai piedi dei Castelli Romani.

Gualtieri blinda il termovalorizzatore di Roma

Gualtieri, in qualità di sindaco, ma soprattutto di Commissario dell’emergenza rifiuti di Roma nominato a sua volta dall’ex premier Mario Draghi, ha insignito difatti Paolo Giacomelli anche della qualifica di RUP. Ossia Responsabile del Procedimento di approvazione del termovalorizzatore Acea da 600mila tonnellate annue, uno dei più grandi d’Italia e Europa. Significa che l’intero e complesso iter burocratico di approvazione dell’inceneritore è nelle sue mani. Evidentemente il sindaco/commissario Gualtieri – che ha messo nelle fidate mani di Giacomelli le chiavi del progetto – non ha nessuna intenzione di togliergliele almeno fino a quando il cantiere non avrà inizio.

Gualtieri punta su Giacomelli, ma non si presenta in Giunta

Ma, ironia della sorte, proprio il primo cittadino Gualtieri che ha scelto Giacomelli per questo delicatissimo incarico, non era presenta alla seduta di Giunta del 21 gennaio scorso in Campidoglio che ha ‘imposto’ proprio a Giacomelli di restare al suo posto per altri tre anni, quindi fino a gennaio 2028. Ben oltre i limiti pensionistici. Lo scopo? “Ultimare gli incarichi connessi al Giubileo”, così si legge nella delibera di Giunta. Anche se il Giubileo si chiuderà il 6 gennaio 2026. Ma allora perché trattenerlo due anni in più rispetto alla fine dell’Anno Santo? Probabilmente proprio per ‘blindare’ il futuro termovalorizzatore Acea.

L’uomo-inceneritore di Roma resta al suo posto: vota ‘Sì’ anche il verde Smeriglio

A votare per ‘costringere’ Giacomelli a restare a Roma c’era quasi tutta la giunta Gualtieri: la vice sindaco Silvia Scozzese. Poi Bugarini e Zevi. Poi ancora Funari, Lucarelli, Patanè e Veloccia. C’era anche il verde Smeriglio, braccio destro del deputato Filiberto Zaratti, tutti sulla carta contrarissimi all’inceneritore di Acea. Ma che hanno votato ‘sì’ al prolungamento del mandato di Giacomelli. Sapevano che votando ‘No’ avrebbero azzoppato l’uomo-chiave dell’inceneritore di Gualtieri e Acea? Essendo dei politici avrebbero dovuto

Giacomelli a Roma da Napoli, passando per Acerra: Gualtieri se lo tiene stretto

Giacomelli è molto conosciuto nei comitati No Inc. Del resto è un uomo di lunga esperienza. Assessore all’Igiene Pubblica di Napoli, braccio destro dell’allora sindaca di Napoli Rosa Russo Iervolino, proprio mentre ad Acerra si inaugurava il discusso termovalorizzatore, simbolo di un’altra epoca, di un’altra era industriale. Giacomelli a Roma negli ultimi tre anni è stato oggetto di non meno di 7 querele penali proprio sull’inceneritore Acea. Ma è sempre rimasto ‘zitto e muto’ come nemmeno il gruppo musicale Maneskin.

Gualtieri procede, con il via libera ‘silenzioso’ della segretaria PD

Del resto Giacomelli e Gualtieri hanno l’obiettivo, nemmeno troppo velato, di voler portare a termine costi quel che costi l’inceneritore. Incuranti delle inchieste giudiziarie e televisive che hanno travolto il progetto. Grazie soprattutto alla ‘copertura politica‘ della segretaria nazionale Pd Elly Schelein che parla a giorni alterni di emergenza climatica e di sostenibilità. Ma che poi fa spallucce sull’inceneritore di Roma. Assicurando così a Gualtieri la libertà di costruire un impianto che a cui sono contrari in molti, a partire dai cittadini, e i cui benefici sembrano essere molto meno rispetto a quelle che sembrano essere le ripercussioni negative per l’ambiente circostante, oltre ai possibili rischi per l’ambiente.

Per non parlare del consumo d’acqua necessario: già ora la situazione del lago di Albano è preoccupante, con Acea che preleva 300 litri al secondo d’acqua ogni giorno, H-24. Cosa succederà in futuro? In questi giorni basta vedere le condizioni del lago per rendersi conto di quanto il livello si sia abbassato: le spiagge sono diventate più ampie. E non è certo un buon segno.

La bandiera ‘green’ è già pronta per il 2027

Un inceneritore enorme che dovrebbe bruciare quantità di spazzatura addirittura superiori a quelle prodotte dalla stessa Capitale che sarebbe costretta a ‘raccattare’ rifiuti altrove per saturare le capacità industriali dell’impianto. Con il solo obiettivo – davvero fin troppo evidente – di fare cassa e ripianare debiti pregressi. Con buona pace delle politiche ‘green’ da sbandierare solo alla prossima campagna elettorale 2027.

Smeriglio, l’assessore verde della Giunta Gualtieri
Il lago Albano di Castel Gandolfo afflitto dalla crisi idrica