Gualtieri e la giunta che non decolla. Ecco il vero volto del PD romano, tra correnti e veti incrociati

Roberto Gualtieri ha vinto le elezioni di Roma lunedì 18 ottobre. Ma a distanza di dieci giorni, la giunta che dovrà mettere in campo per amministrare la Capitale è ancora un mistero. E meno male che quello meno attrezzato doveva essere Michetti. Che almeno qualche nome di peso lo aveva già tirato fuori. A cominciare da Bertolaso e da Sgarbi. E dal magistrato Simonetta Matone. Che comunque è stata eletta nella Lega e siederà in Campidoglio. Ma che in caso di vittoria del centrodestra avrebbe ricoperto la carica di pro sindaco. A sinistra invece si naviga nelle nebbie.

Troppi grazie per Gualtieri

Il povero Gualtieri – si fa per dire – ha troppi grazie da scontare. Al PD romano innanzi tutto, logorato dalle correnti. E da cinque anni di lontananza dal potere. E poi agli alleati. Tanti, forse troppi. Almeno per i posti in giunta, che sono 12. E che non possono moltiplicarsi come i pani e i pesci. Pensate, non ci riescono nemmeno Enrico Letta. O Goffredo Bettini. E allora, già si pensa di riciclare qualche escluso nei municipi. Fermi anche loro, aspettando i trombati. Ecco forse il perché del mancato invito all’unico presidente del centrodestra Nicola Franco. Che ha fatto scalpore. Ma certo, stando così le cose, tutto si capisce meglio. Che poteva dirgli Gualtieri, mi prendi in giunta uno del Pd che mi avanza? La buttiamo sullo scherzo, ma la situazione è seria. E Roma non può permettersi di perdere neppure un minuto in più. Per i giochi di Palazzo e di una vecchia (e brutta) politica. Che speravamo confinata per sempre in soffitta.

Il sindaco Gualtieri parte con la stangata per gli automobilisti e scivola sulle strisce blu

Nel tutti contro tutti della sinistra i ‘piccoli’ rischiano di scomparire. Ed è caccia all’incarico

È già caccia all’incarico nel centrosinistra. E di fronte a un PD onnivoro, sono proprio i piccoli che rischiano di scomparire. Così il leader storico dei Verdi Angelo Bonelli si è fatto sentire, la transizione ecologica tocca a noi. E anche quelli di Demons chiedono un assessorato, magari al sociale o alla casa. Ruolo che però si dice rivendichi anche il ministro Speranza. Che in realtà più che a Roma, dovrebbe forse pensare alla pandemia. Non ancora sconfitta. Al green pass e a tutte le cose che gli Italiani conoscono bene. Sulla propria pelle. Ma sembra che un nome sia arrivato anche da lì, e che risponda a quello di Michela Cicculli. Ex assessora della giunta Ciaccheri in Municipio VIII. Salvo la pronta smentita dell’ala romana di Sinistra civica ecologista. Che ha fatto sapere di avere un solo nome, quello dell’ex presidente Catarci. Ma anche un mostro sacro come Goffredo Bettini rischia di rimanere all’asciutto o quasi. E forse dovrà accontentarsi di sponsorizzare il fedelissimo Maurizio Pucci ex presidente del Municipio di Montesacro alla presidenza dell’Aula Giulio Cesare. Dove però la concorrenza è più che agguerrita.

https://www.google.it/amp/s/amp.romatoday.it/politica/trattative-giunta-gualtieri-25-ottobre-2021.html

Impazza il totonomine. Ma con il primo Consiglio fissato il 4 novembre non c’è più tempo

Gli uomini più sicuri di trovare un posto in giunta sembrano essere quelli di Zingaretti. A cominciare da Eugenio Patane’, al quale dovrebbe andare la patata bollente dei trasporti e della mobilità cittadina. Mentre per l’urbanistica, in pole sembra essere l’architetto Laura Ricci. Docente alla Sapienza, e ferocemente contraria alla pedonalizzazione di Largo Sempione. Ma in corsa per un seggio in giunta ci sono anche la ex presidente del Municipio I e ‘Miss preferenze’ Sabrina Alfonsi e Alessandro Onorato. Dato per certo al Turismo, ma che vorrebbe anche la delega allo sport. Mentre al bilancio salgono le quotazioni del magistrato contabile Silvia Scozzese. Infine, la Madia appare in vantaggio sulla Lorenzin per la poltrona da vice sindaco. E se Pucci non dovesse arrivare alla presidenza dell’Aula, è pronta Svetlana Celli. Un puzzle intricato, non c’è dubbio. Che sa tanto di partitocrazia e Prima Repubblica. Ma si sa, chi ha vinto ha sempre ragione. E le promesse di cambiamento e di trasparenza, spesso il vento se le porta via. Come si dice a Napoli, ‘passata la Festa, gabbato o’ Santo’.

https://www.google.it/amp/s/amp.romatoday.it/politica/trattative-giunta-gualtieri-25-ottobre-2021.html