Gualtieri nega lo smart working a otto lavoratori disabili della Polizia Locale di Roma: il caso in Tribunale

Gualtieri (sindaco pro–smart working) nega lo smart working a otto lavoratori gravemente disabili dipendenti della Polizia Locale di Roma: il caso sbarca in Tribunale. Otto dipendenti della Polizia Locale di Roma affetti da grave disabilità certificata hanno presentato ricorso al Tribunale del Lavoro contro la decisione del Campidoglio di revocare in modo unilaterale i loro precedenti accordi di smart working, anche se in totali i dipendenti capitolini coinvolti dalle restrizioni in materia di smart working sono ben 60.
La decisione del Comune porta la data del 9 dicembre e impone il rientro in servizio in presenza. La decisione è stata contestata dai lavoratori, che evidenziano l’incompatibilità delle loro condizioni di salute con il lavoro in ufficio. L’obbligo del loro ritorno in presenza sarebbe passato per le mani di vari referenti istituzionali. A cominciare da quelle del sindaco, Roberto Gualtieri, del comandante della Polizia Locale, Mario De Scavis, e dell’assessore al Personale capitolino, Giulio Bugarini.

Il ricorso per lo smart working
Il ricorso è stato depositato in Tribunale lo scorso 18 febbraio e porta la firma del prestigioso studio legale Gallone & Urso, specializzato in diritto amministrativo, diritto del lavoro e previdenza sociale. A sostegno delle ragioni degli otto lavoratori, lo studio legale ha presentato 34 documenti che attesterebbero la bontà delle richieste degli stessi, ora al vaglio dei magistrati.
Il comandante della Polizia Locale di Roma richiama in ufficio gli 8 lavoratori gravemente disabili
I ricorrenti, tutti impiegati in mansioni amministrative, hanno ottenuto nel corso degli anni, grazie a certificazioni mediche e valutazioni del medico competente, l’autorizzazione a svolgere il lavoro da remoto. Modalità che ha permesso loro di conciliare le esigenze lavorative con le proprie condizioni di salute. Tuttavia, come anzidetto, il Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale ha comunicato prima di Natale la revoca dei precedenti accordi di smart working. Motivando la decisione, in sostanza, con l’incompatibilità delle mansioni della Polizia Locale con il lavoro da remoto e con la necessità di garantire la presenza in servizio.
“Mansioni pienamente compatibili con lo smart working”
I lavoratori, rappresentati dall’avvocato Iole Urso, contestano la decisione del Comune, ritenendola illegittima e discriminatoria. A loro avviso, infatti, le mansioni da loro svolte sono pienamente compatibili con il lavoro da remoto, come dimostrato dagli accordi individuali sottoscritti con l’amministrazione. Inoltre, sottolineano che la decisione del Comune non ha tenuto conto delle loro specifiche condizioni di salute. Aggravate da patologie oncologiche, cardiopatie e altre gravi disabilità tutte ampiamente certificate.
Nel ricorso presentato al Tribunale del Lavoro, i lavoratori chiedono l’annullamento del provvedimento del Comune e la conferma del loro diritto allo smart working. A loro avviso, la decisione del Comune viola il diritto antidiscriminatorio sancito dalla normativa europea e internazionale, nonché i principi di buona fede e buon andamento della pubblica amministrazione.
Comune di Roma e lavoratori disabili
Il caso sta suscitando un acceso dibattito sull’equilibrio tra le esigenze organizzative della pubblica amministrazione e i diritti dei lavoratori disabili. La decisione del Tribunale del Lavoro, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità della revoca dello smart working, sarà determinante per definire i limiti e le tutele del lavoro agile per i dipendenti pubblici con disabilità.
La Giunta Gualtieri e Roma sono oro o contro lo smart working?
Eppure esiste il nuovo regolamento pro-smart working del 6 dicembre scorso, approvato dalla Giunta Gualtieri. E proprio in riferimento a questo la decisione della Polizia Locale di Roma suscita sconcerto. Il regolamento prevede ben due giorni di lavoro a distanza a settimana. Per ridurre il traffico che intasa Roma, complici i lavori del Giubileo in gran ritardo, anche in vista degli eventi clou religiosi in programma per la prossima primavera-estate. Che migliora la qualità dell’aria, etc etc. Recentemente, tra l’altro, il Campidoglio lanciava strali pubblici contro chi si opponeva allo smart working, quindi lascia davvero sbigottiti questa decisione che va in senso opposto.
La Polizia Locale di Roma ‘comprime’ i diritti dei lavoratori gravemente disabili?
Fermo restando i diritti dei lavoratori fragili, che sembrerebbero quantomeno ‘compressi‘, una domanda, anche in questo caso, sorge spontanea: la Giunta Gualtieri è pro o contro lo smart working? Speriamo qualcuno presto ce lo spieghi!


