Gualtieri, ok al nuovo parco d’affaccio Tiberis sul Tevere con mutuo da 1,2 milioni: speriamo senza la figuraccia di Ostia Antica

Da sinistra, il sindaco Roberto Gualtieri e la sua assessora Sabrina Alfonsi, a destra l'ingresso della 'spiaggia' Tiberis, che presto diverrà un parco d'affaccio

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Gualtieri, ok al nuovo parco d’affaccio Tiberis sul Tevere con mutuo da 1,2 milioni: speriamo almeno che non sia come quello di Ostia Antica, dove aleggiano dubbi di clamorosi errori. Il Campidoglio ha appena approvato il progetto per la realizzazione del nuovo “Parco d’affaccio permanente Tiberis” che sorgerà tra San Paolo e Marconi (a cavallo di tre Municipi romani: 8°, 9° e 11°). entro due anni. Parliamo di un’area già utilizzata dal 2018, per volere dell’ex sindaca Virginia Raggi e dei 5 Stelle, come “spiaggia” temporanea durante i mesi estivi: con tanto di bar, stabilimento con lettini, campo da beach volley, calcetto, tennis, padel, etc.

Ora, per volere di Gualtieri, della sua fedelissima assessora Sabrina Alfonsi e del resto della Giunta, quella stessa area diventerà uno spazio permanente molto più ampio, accessibile anche in autunno-inverno, grazie a interventi strutturali mirati, con la creazione di percorsi sul fiume e una enorme banchina pedonale tipo ‘palafitta’ e altre strutture a aree attrezzate ‘sospese’ sull’acqua. A nostro avviso vi sono due ordini di problemi che pendono su questo progetto.

Da Gualtieri ok al parco d’affaccio sul Tevere, ma con ‘solito’ mutuo da 1,2 milioni

Il primo: il nuovo parco d’affaccio sul Tevere verrà realizzato con un mutuo da 1,2 milioni di euro. Un nuovo debito che, evidentemente, si aggiunge a tutti quelli contratti negli ultimi 3 mesi e già oggetto di una serie di nostri articoli dedicati. Il canile della Muratella (6,6 milioni), i 100 Parchi per Roma (24 milioni), le nuove aree sport-fitness etc (oltre 4 milioni), le nuove aiuole in centro (mutuo da 5 milioni di euro), etc. Con il conto totale dei debiti, tra mutui e prestiti bancari, che con il parco d’affaccio Tiberis schizzano a più di 41,2 milioni di euro. Soldi che i romani dovranno pagare nei decenni a venire. Una somma a cui vanno aggiunti, ovviamente, i relativi interessi, il cui ammontare non è stato reso pubblico.

Roma ancora non è uscita formalmente dallo stato di Commissariamento a causa dei troppi debiti di cui si è caricata in passato. Gualtieri è sindaco di Roma, ma anche il Commissario straordinario di Governo per il Piano di rientro. Ma perché quindi continua a caricare il Campidoglio di debiti senza attendere nemmeno che finisca la fase di commissariamento?   

I parchi d’affaccio in tempo di cambiamento climatico sono la cosa giusta per Roma e i romani?

Secondo: i parchi d’affaccio sul Tevere costituiscono delle opere che sono molto complesse da realizzare, sia a livello ingegneristico che architettonico. Specie in tempi di cambiamento climatico. Con le bombe d’acqua, i periodi di secca estrema che favoriscono l’ingresso di acqua marina che risale la foce per km, piene e innalzamenti idrici tanto improvvisi quanto violenti, etc. Non è un caso che il parco d’affaccio sul Tevere di Ostia Antica (pagato, per lo meno, con fondi giubilari) sia in corso di rimaneggiamento, come da noi raccontato nei giorni scorsi. L’impresa che lo sta realizzando ha capito che dovrà realizzare palizzate molto più profonde e resistenti se non vuole correre il rischio che alla prima bomba d’acqua l’intera struttura finisca nel Tevere, tra l’altro con tutti i rischi di sicurezza del caso.

L’esempio di Ostia Antica: un rischio da evitare

Proprio l’esperienza del parco d’affaccio di Ostia Antica solleva interrogativi sulla gestione e sulla previsione delle criticità. L’opera, destinata ad accogliere i pellegrini del Giubileo, ha subito ritardi di almeno 60 giorni a causa di problemi strutturali imprevisti.

L’area individuata per il progetto di Ostia Antica si trova in una posizione particolarmente complessa, esposta a piene del Tevere e alle mareggiate. Durante i lavori, sono emerse criticità legate alla stabilità delle fondazioni, costringendo gli operatori a intervenire con soluzioni più profonde e materiali specifici, rallentando di fatto l’intero processo.

Un progetto sostenibile e duraturo?

Il progetto del nuovo parco Tiberis dovrà evitare gli stessi problemi, garantendo una progettazione solida e sostenibile fin dalle prime fasi. La sicurezza delle infrastrutture è un elemento chiave, soprattutto considerando le possibili variazioni del livello del Tevere e le condizioni climatiche estreme sempre più frequenti. Il rischio di ritardi e aumenti dei costi è un altro ed ulteriore fattore da tenere sotto controllo: in tal caso come si procederebbe, accendendo l’ennesimo mutuo a carico dei romani? Speriamo che, oltre alle tante foto a uso campagna elettorale, Gualtieri e Alfonsi pensino anche a tutti questi ulteriori problemi a breve, medio e lungo termine.

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