“Holding Area”: ma al San Giovanni il nome vero è Girone infernale

Holding Area

La chiamano Holding Area. Un termine inglese che sta ad indicare una “zona di transito” dove stazionano i pazienti che necessitano di ricovero, prima di essere inviati in reparto. Un tempo “italianamente” si chiamava Astanteria. Oggi si usano i termini inglesi per edulcorare situazioni che in realtà sono molto amare. Basti pensare alla spending review: fa un altro effetto rispetto a “revisione della spesa”, che poi altro non è che la politica dei tagli lacrime e sangue.

La Holding Area è l’uovo di Colombo con cui gli ospedali tentano di fronteggiare il sovraffollamento dei pronto soccorso e la carenza di posti letto per coloro che necessitano di ricovero. Va ricordato che i posti letto negli anni 90 erano 6,5 per mille abitanti, il Governo Monti li ha ridotti a 3,7 per mille abitanti. Dimezzati. Ce ne siamo accorti con la pandemia. Ma non è bastato. La tendenza non si è invertita e i posti letto non ci sono. Oltre dieci anni di governi tecnici, a guida occulta PD, hanno distrutto la sanità italiana. E hanno pure la faccia tosta di accusare il Governo Meloni.

Ne consegue che gli ospedali non sanno dove mettere i pazienti. Tra questi anche l’Ospedale San Giovanni di Roma. In questo storico nosocomio c’è stato un tempo in cui venivano aggiunti i letti nei corridoi. Poi è stata creata la Breve Osservazione dove i pazienti in eccesso sostavano in barella presso il reparto. Oggi è stata creata la Holding Area, uno spazio attiguo al Pronto Soccorso dove i pazienti ricoverati stazionano in attesa dell’invio in reparto.

Ma come funziona? Ci sono venti posti letto costituiti da barelle, dove i pazienti stazionano anche per svariati giorni. Sono in uno stanzone dislocati a raggiera intorno ad un box che funge da medicheria per il personale sanitario. I pazienti sono ricoverati presso i reparti di destinazione (Medicina Interna, Geriatria, ecc.) ma sono “appoggiati” presso questa struttura.

Una mandrakata della Direzione del San Giovanni per fare le nozze con i fichi secchi. E sì perché si risparmia sui medici. Sono infatti i sanitari dei reparti di assegnazione che devono seguire anche i pazienti della Holding Area. Più pazienti, oltretutto distanti, con lo stesso numero di medici. Si risparmia anche su infermieri e OSS perché sono pochi e devono assistere pazienti in condizioni di precarietà.

Una condizione di ricovero disumana. Può stare un anziano in barella per tre o quattro giorni? Il rischio di insorgenza di lesioni da decubito è altissimo. Per non parlare poi delle condizioni igieniche. I pazienti sono posizionati vicini senza distinzione di patologia e indifferentemente tra uomini e donne. Le cure igieniche vengono effettuate davanti a tutti senza alcun rispetto della privacy. Cure igieniche per modo di dire: provate un po’ a cambiare un pannolone su una barella!

Come dicevamo, il personale è insufficiente. Due infermieri per turno non riescono a gestire le esigenze di tutti i pazienti che oltretutto appartengono a reparti diversi con esigenze diverse e in condizioni di ricovero inaccettabili. I medici sono costretti a fare la visita itinerante dovendo girare mezzo ospedale per seguirli sul piano clinico.

L’assistenza infermieristica si complica quando (spesso) i pazienti sono disorientati o aggressivi. Per evitare la caduta dalla barella si deve fare ricorso alla contenzione. In alcuni casi sono costretti a posizionare la barella in “Trendelenburg” cioè con la testa in basso, per evitare lo scivolamento in terra. Una posizione che non aiuta certo a respirare bene.

Per quanto riguarda il rischio di infezioni nosocomiali (ICA) la promiscuità rappresenta un fattore di rischio importante. Da considerare poi che per venti pazienti c’è un solo bagno. Uno solo. Un solo water e un solo lavandino per tutti e venti. Uomini e donne. Come se non bastasse giorni fa è anche caduto un pannello del controsoffitto del bagno che ha rischiato di colpire un paziente.

La Direzione Aziendale si fa vanto di questa Holding Area. Noi possiamo dire che è una vera schifezza, un’offesa per la dignità della persona. Se un paziente, specialmente anziano, ha la sfortuna di capitare in questo girone infernale deve sapere che stazionando in barella per alcuni giorni rischia di non riprendersi più. Sindrome da allettamento. Lesioni da decubito. Rischio infettivo. Mancanza totale di riservatezza. Pochi giorni in questo stato possono bastare per decidere le sorti di una persona. Molti pazienti arrivano camminando e finiscono per essere allettate e completamente dipendenti.

La Regione deve intervenire. Un reparto di appoggio e di transito può servire. Anzi sicuramente serve. Ma deve essere dotato di tutti i requisiti di sicurezza delle cure. Deve essere munito di posti letto, di servizi igienici, di personale dedicato: medici, infermieri e OSS in numero adeguato. Sarebbe opportuno che la Commissione Sanità convocasse con urgenza la Direzione del San Giovanni al fine di ottenere risposte chiare e rapide per risolvere questa incresciosa situazione.

Domenico Modugno, lungimirante, cantava “il vecchietto dove lo metto”. Mi raccomando, mai in Holding Area!